La grazia di Emma Von Enck: "La danza mi rende libera"

Gran finale per YGP (Youth Grand Prix) Experience Intensive che per la prima volta è approdato a Milano. Questa sera Gala finale “Stars of Today meet the Stars of Tomorrow” realizzato in collaborazione con l’Accademia Ucraina di Balletto. Una settimana in città in cui giovani allievi hanno partecipato come fossero professionisti a un laboratorio intensivo studiando con alcuni dei più stimati maestri di balletto e direttori di accademie e compagnie. Questa sera al Castello Sforzesco, alle ore 20.45. Fra le talentuose Emma Von Enck, Principal dancer New York City Ballet.
Emma Von Enck, cosa significa per lei ballare a Milano? "Sono rimasta affascinata dall’architettura della città e ho desiderato visitarla. In ventiquattro ore ho percorso strade, piazze cercando di assorbire il più possibile: dalla vivacità dei luoghi della cultura, delle persone alla bontà del cibo. È stata la prima volta in cui ho danzato all’estero sola, senza la compagnia. Tornare a Milano oggi per danzare al Castello mi sembra incredibile e speciale".
E trasmettere la sua giovane esperienza a ballerini esordienti? "Mi ricorda quando ero anch’io un’allieva protesa a perfezionare la tecnica, a sviluppare la qualità della rappresentazione. Questa forma mentale non mi lascerà mai, continuo a lavorare per crescere come artista. Spero che gli allievi che provengono da tutto il mondo si godano questa esperienza milanese fatta di arte e bellezza, è una bella opportunità per imparare e creare durature amicizia".
Come ha iniziato a ballare? "Sono la più giovane di tre sorelle, i nostri genitori ci hanno lasciato la libertà di scegliere una disciplina extrascolastica dicendoci che qualsiasi cosa avessimo deciso avremmo dovuto impegnarci totalmente. E così è stato. Non avrebbero mai immaginato che tutte e tre avremmo scelto la danza. Oggi è la nostra professione. Essendo la più piccola accompagnavo con mamma le due sorelle più grandi".
Quale ruolo l’ha maggiormente cambiata? "Il pas de deux di Rubies tratto da Jelewellery di George Balanchine. Amo la giocosità, l’agilità e la gioiosità della musica di Igor Stravinsky. Ho scoperto nuovi lati di me stessa come artista, giovane donna e ballerina".
Il Giorno