Carapaz vince a Castelnovo ne’ Monti, Del Toro prende l’abbuono e resta in rosa. Bene Tiberi

CASTELNOVO NE’ MONTI – Richard Carapaz si è preso la tappa di Castelnovo ne’ Monti con un colpo di mano sulla salita verso la Pietra di Bismantova. Del Toro, secondo, ha guadagnato i 6” di abbuono sui suoi avversari diretti. Per il resto il tappone appenninico tra Viareggio e le montagne reggiane ha ribadito quanto detto finora dal Giro: grande equilibrio, ma una squadra, la UAE, padrona con la qualità dei suoi capitani, ma anche dei loro gregari. Un assaggio di quello che potrebbe accadere nell’ultima settimana si è avuto sulla salita all’Alpe di San Pellegrini: attacco di Bernal, annullato da Del Toro e Ayuso, assieme. Bene, ancora, Tiberi, sempre in controllo in una giornata in cui era facile sbagliare tempi e sprecare energie. Del Toro ha 31” in classifica su Ayuso e 1’07” su Tiberi. 7° Ciccone a 2’09”. Il Giro è dunque ancora tutto da scrivere. E anche Carapaz, ora sesto, non può non essere considerato per il successo finale. "Quella di oggi era una tappa piuttosto difficile” spiega il campione olimpico di Tokyo “con tanti corridori in difficoltà già dalla prima salita. Io invece avevo buone gambe e ho colto l’opportunità. Mi sono ritrovato da solo, così è stata come una cronometro fino al traguardo. Non ero deluso ieri: so che le prove contro il tempo non sono il mio punto forte. Oggi ho avuto la conferma di avere una buona condizione e di poter continuare a lottare. Vincere questa tappa è qualcosa di speciale e molto emozionante, perché arriva dopo tanto lavoro e lo volevo per la mia famiglia, per i miei amici. Lotterò fino alla fine per vincere il Giro". “Ho guardato i miei compagni” sono le prime sensazioni di Del Toro “e avere tutta la squadra al completo mi è sembrato incredibile. Quando è partito Carapaz sentivo di avere le gambe buone, ma ho deciso di non provare. Poi ci ho voluto provarci, ma ho visto che il resto dei miei compagni non era con me. Comunque sono molto soddisfatto”.
El Jaguar strikes for the first time! A solo ride against the peloton, and the former Olympic Champion is victorious on the Giro d'Italia once again! El Jaguar graffia per la prima volta in questo Giro! L'assolo del Campione Olimpico mette in scacco il gruppo e… pic.twitter.com/5LlSoyJqNs
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 21, 2025
Un’ora pancia a terra per creare la fuga di giornata, poi il percorso seleziona un iniziale gruppo di 30 corridori. Sulla salita dell’Alpe San Pellegrino il discorso si riduce a cinque uomini: Fortunato e Poels (Astana), Plapp (Jayco), Bilbao (Bahrain) e Quintana (Movistar). Proprio sull’ultima parte del San Pellegrino, nei 3 km più duri probabilmente di tutto il Giro, ci prova Egan Bernal, caduto nella cronometro di Pisa e voglioso di recuperare il tempo perduto: sul colombiano saltano subito Del Toro e Ayuso. L’azione dura pochissimo: rientrano quasi subito Tiberi e gli altri. A quel punto il ritmo dei big si spegne e il gruppo di testa scappa via, con quasi 3 minuti di margine. È una tappa nervosissima, praticamente senza pianura. Improvvisamente, a 32 dall’arrivo, dopo lo strappo di Toano, è la Lidl-Trek a prendere l’iniziativa in favore di Giulio Ciccone nel gruppo principale: una tirata di Pedersen toglie subito un minuto alla fuga. Ai -20 il vantaggio dei cinque è intorno al minuto. È sulla salita verso la meravigliosa Pietra di Bismantova, in un clima dantesco (è il caso di dirlo) che si decide la tappa: attacco decisivo di Richard Carapaz. L’ecuadoriano, vincitore del Giro 2019, guadagna subito 30” e ne difende una decina sul traguardo di Castelnovo ne’ Monti. Al secondo posto Del Toro (che guadagna dunque 6” di abbuono), terzo Ciccone, poi tutti gli uomini di classifica, con Tiberi 6° dietro Bernal ma davanti Ayuso. Perdono una trentina di secondi e due posizioni rispettivamente Adam Yates e McNulty. Carapaz risale al 6° posto a 1’56” da Del Toro. Un’altra gran bella tappa. Ora una giornata per velocisti nella piatta Modena-Viadana.
repubblica