La colonia gialloblù in Abruzzo. Buonocore e Lubrano ancora insieme


Ci sono storie che durano nel tempo, altre destinate a fare giri immensi e altre ancora che si chiudono, tra chiacchiericci e polemiche. L’ultima ha riguardato da vicino proprio l’Ischia Calcio, nel corso dell’ultima stagione sportiva.
n’annata travagliata, quella degli isolani, che hanno raggiunto la salvezza soltanto in extremis. Tanti ostacoli superati, ma anche una rivoluzione tecnica che ha scosso l’ambiente: gli addii dell’allenatore Enrico Buonocore e del direttore sportivo Mario Lubrano. Un tandem che ha fatto sognare la piazza a suon di prestazioni e successi. Sulla vittoria del campionato di Eccellenza c’è stata la loro firma e il tandem si è confermato pure in Serie D, ottenendo un ottimo piazzamento in zona playoff con una squadra neopromossa.
Poi le prime crepe all’inizio della scorsa estate, qualche rumors di troppo sulla posizione del dirigente procidano e una frattura – sanata soltanto in superficie – che si è allargata con l’arrivo dell’autunno. I risultati altalenanti e la classifica hanno spinto Buonocore prima e Lubrano poi a rassegnare le dimissioni.Il tecnico è ripartito subito, ha accettato una proposta dalla terraferma e ha lasciato il suo timbro, vincendo il campionato di Promozione con la Santegidiese. Un risultato che ha confermato le capacità e la visione di Buonocore, artefice del “bel calcio” visto sull’isola nell’ultimo triennio. In terra abruzzese il mister ha espresso la sua idea e ha condotto il team alla promozione in Eccellenza.
A distanza di sette mesi da quella pessima prova contro il Manfredonia, costata la separazione dall’Ischia, il duo si è ristabilito a Sant’Egidio alla Vibrata. Buonocore, subentrato a stagione in corso, ha ritrovato quell’intesa speciale con l’ambiente che già aveva vissuto da protagonista assoluto sul campo, quando incantava il pubblico con le sue punizioni e i suoi gol di sinistro. Il club non ha avuto dubbi e l’ha confermato nel ruolo di guida tecnica. Al suo fianco ci sarà il diesse Lubrano che si è rimesso in gioco, dicendo sì alla proposta della società giallorossa. La coppia si è dunque ricomposta e proverà ad emulare quanto avvenuto al Mazzella qualche tempo fa.
Il loro saluto anticipato ha innescato una fase di cambiamenti profondi all’Ischia. Dopo la breve parentesi con Antonicelli e la recente nomina di Ferrante, il presidente Taglialatela è ora impegnato a ridisegnare l’intera struttura dirigenziale. Sul fronte tecnico, dopo l’addio di Buonocore si sono alternati Corino e poi Foglia Manzillo, ma anche quest’ultimo non sarà confermato per la prossima stagione, aprendo la strada all’arrivo di un nuovo allenatore. Al contrario, la Santegidiese ha deciso di puntare con convinzione sul tandem Buonocore-Lubrano, con l’obiettivo di raggiungere un nuovo prestigioso traguardo.
Intanto la colonia gialloblù in Abruzzo è diventata ampia perché anche Gabriele Pastore, che si è congedato poche settimane fa da Ischia, ripartirà con la squadra giallorossa. Un investimento importante da parte della proprietà, che ha deciso di soddisfare le richieste di Buonocore e ha dato carta bianca al direttore Lubrano. Un innesto di categoria superiore, senz’altro, accompagnato altresì dal tesseramento di Giovanni Vito Ballirano, pupillo del tecnico. L’esterno mancino, reduce dall’esperienza con il Real Forio di Carlo Sanchez, cercherà riscatto – dopo una stagione ad intermittenza – a Sant’Egidio alla Vibrata. I giallorossi hanno scelto anche per la permanenza di Alessandro Gadaleta, arrivato durante l’ultimo mercato invernale.
Negli ultimi mesi sull’isola, la coppia Buonocore–Lubrano ha dovuto fare i conti con qualche critica ingenerosa di troppo. Nonostante i risultati ottenuti nel biennio precedente – una promozione e una stagione sorprendente da neopromossi in Serie D – alcune scelte e decisioni sono finite sotto la lente d’ingrandimento.
Ora, con la Santegidiese, i due hanno l’occasione concreta di riscattare insieme quei mesi finali in gialloblù, segnati non solo da errori di valutazione, ma anche da una gestione complessa, aggravata dalla mancanza del Mazzella, consegnato alla squadra soltanto a gennaio. Una situazione che ha inevitabilmente costretto lo staff a rivedere il progetto tecnico in corsa.Lubrano, da parte sua, ha sempre svolto il proprio lavoro seguendo le direttive della società e operando con il budget messo a disposizione, riuscendo comunque ad ingaggiare profili di categoria, utili alla causa.
Alcune scelte non hanno reso quanto sperato, ma il club ha pagato anche il gap strutturale e competitivo con le avversarie del Girone H, tra i più difficili dell’intera Serie D. Ora, in Abruzzo, i due ripartono con fiducia, determinati a dimostrare che le critiche ricevute non scalfiscono il valore di un percorso che ha già lasciato un segno. La loro sfida, ancora una volta insieme, è tutta da vivere.
Il Dispari