Alberto Trentini detenuto in Venezuela, flop della missione a Caracas dell’inviato di Tajani: respinto dal governo Maduro

Respinto l'inviato

La missione italiana in Venezuela per riportare in patria Alberto Trentini, il cooperante italiano recluso nel Paese sudamericano da ormai 263 giorni, è fallita.
Il tentativo dell’inviato della Farnesina Luigi Vignali, che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha nominato a fine luglio per occuparsi del caso Trentini e degli altri 15 italiani detenuti nelle carceri venezuelane, non è andato a segno. Giunto nella capitale Caracas due giorni fa, racconta oggi il Corriere del Veneto, Vignali non è neanche riuscito a incontrare esponenti del governo venezuelano, né altri delegati disposti a trattare, e per questo ha fatto rientro a Roma.
Trentini è detenuto dal novembre scorso nel carcere El Rodeo di Caracas. Il 45enne originario di Venezia si trovava nel paese sudamericano da ottobre per lavorare con la Ong Humanity & Inclusion, che aiuta le persone con disabilità. Era stato arrestato il 15 novembre mentre stava andando per lavoro da Caracas a Guasdualito, nel nordovest del Paese, e solo dopo diverse settimane era stata comunicata l’accusa nei suoi confronti: cospirazione per presunti contatti con gruppi di oppositori politici del regime di Nicolas Maduro.
Da allora è riuscito in due occasioni a telefonare a casa, raccontando le condizioni critiche di detenzione nel carcere di El Rodeo. Nelle scorse settimane un ex compagno di cella di Alberto, oggi rifugiato in Svizzera, aveva descritto la drammatica situazione del penitenziario: “Io ho dormito per mesi su un lenzuolo appoggiato al cemento. I topi ti passano vicino alla faccia. Ti ci abitui. L’acqua arrivava due volte al giorno, per venti minuti”.
Di fronte all’insuccesso della missione governativa, i genitori di Alberto continuano a pretendere che si facciano passi in avanti diplomatici per ottenere la liberazione del figlio. “Prendiamo atto che la missione dell’inviato della Farnesina in Venezuela è rinviata ma confidiamo che il dialogo possa proseguire”, si legge in una nota diffusa dalla famiglia del cooperante con la legale Alessandra Ballerini. “Dopo quasi nove mesi di detenzione Alberto deve tornare a casa. Abbiamo fiducia nell’impegno della nostra diplomazia e rinnoviamo la nostra stima e gratitudine nei confronti dell’ambasciatore Vignali che auspichiamo possa recarsi a breve in Venezuela”, si legge nel comunicato.
Dalle opposizioni arriva l’irritazione nei confronti della missione fallita. Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere “al responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, di spiegare questo fallimento e le nuove strategie. Avevamo già chiesto chi siano gli altri detenuti che lo stesso Tajani ha definito tempo fa ‘politici’: chi sono? da quanto tempo sono detenuti e perché l’Italia non ha mai reso nota questa circostanza?”.
l'Unità