Alex Britti e la sua chitarra a Capurso: musica «nuda» e vera

Voce calda, chitarra inconfondibile, hit indimenticabili. Alex Britti fa tappa questa sera a Capurso, sul Sagrato della Basilica della Madonna del Pozzo, per il Multiculturita Summer Festival (ore 21.15). La data rientra nell’Alex Britti Live 2025, tour estivo che lo sta portando in giro per l’Italia dopo la release del progetto Feat.Pop, in cui reinterpreta i grandi classici del suo primo album It.Pop con collaborazioni speciali.
A poche settimane dal successo del concerto-evento alle Terme di Caracalla di Roma – dove sul palco ha ospitato Mario Biondi, Marco Masini e Clementino – Britti arriva in Puglia pronto a offrire uno spettacolo ricco di emozioni, energia e contaminazioni musicali. E in scaletta non mancherà il nuovo singolo «Solo una volta», con il feat. di Clementino, una sorprendente e travolgente reinterpretazione del celebre brano del 1998, diventato uno dei pezzi simbolo della carriera di Britti (e certificato Platino). La produzione, curata da Britti stesso, Clementino e il producer napoletano LDO, distribuita da ADA/Warner, è già in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali. Una rivisitazione del repertorio con uno spirito di condivisione, sperimentazione e rispetto per le radici (riuscito anche l’esperimento di «Oggi sono io» in duetto con Marco Mengoni), che sottolinea l’idea di un dialogo generazionale tra sonorità pop, blues e rap.
Britti, come sta andando finora il tour, che risposta c'è da parte del pubblico?
«Siamo davvero partiti in quarta, abbiamo fatto già una decina di date e il pubblico ha risposto con grande soddisfazione. E per me vale lo stesso».
Da It.Pop ad oggi, come sente di essere cambiato artisticamente e cosa è rimasto invece immutato nel suo modo di fare musica?
«Quando riascolto i miei dischi mi accorgo che qualcosa dentro di me è cambiato, anche nel modo di stare a casa a scrivere o in studio a produrre. C’è però una cosa che è rimasta assolutamente immutata: il mio approccio nei confronti della musica. Quello è sempre lo stesso».
Oggi c'è Feat.Pop, «Oggi sono io» con Marco Mengoni, «Solo una volta» con Clementino: il progetto sembra essere anche un ponte tra generazioni musicali, è così?
«I salti generazionali sono inevitabili, ma in realtà non cerco mai cose costruite a tavolino o in studio. La scelta è ricaduta su artisti veri, di talento, che abbiano un suono riconoscibile e qualcosa in più da regalare al progetto».
La sua voce e la chitarra hanno una riconoscibilità immediata. Quanto conta, secondo lei, la «firma sonora» per un artista?
«Beh, credo che che la riconoscibilità sia la cosa più importante. Carlos Santana diceva sempre che il suo obiettivo principale era essere riconosciuto mentre si fa zapping tra le varie stazioni radio. Mi ci ritrovo molto in questo pensiero».
Nel suo percorso è stato anche precursore del formato acustico unplugged. Quanto è importante la dimensione «nuda» della musica?
«Assolutamente fondamentale perché le canzoni nascono in quel modo, nude, e vengono poi vestite successivamente, quando si fanno gli arrangiamenti per dare loro una connotazione, una direzione. Eppure trovo che canzone nuda, scarna, chitarra e voce o piano e voce abbia sempre e ancora il suo fascino».
Dopo la data di stasera, il tour di Britti continuerà il 20 luglio a Pieve di Cento (Bo), il 21 a Beinasco (To), il 24 a Savona, il 29 a Baia Domizia (Ce), il 4 agosto a Crotone, il 5 a Santa Maria di Castellabate (Sa), l’8 a Verona, il 9 a Sirolo (An), il 12 ad Asiago (Vi), il 20 a Riccione.
Il 26 agosto poi l’atteso ritorno in Puglia a Vico del Gargano (Fg), in Piazza Monte Tabor, il 30 agosto a Berchidda (Ss), il 1 settembre a San Sepolcro (Ar), per un’estate davvero ricca di appuntamenti e di incontri con il pubblico che lo segue dagli esordi.
La Gazzetta del Mezzogiorno