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Distributore esploso a Roma, indagato l’autista dell’autocisterna: è accusato di omicidio colposo

Distributore esploso a Roma, indagato l’autista dell’autocisterna: è accusato di omicidio colposo

È gravemente ferito

Distributore esploso a Roma, indagato l’autista dell’autocisterna: è accusato di omicidio colposo

C’è un primo nome nell’inchiesta della Procura di Roma, fino ad oggi contro ignoti, per l’esplosione del distributore di carburante e Gpl di via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino della capitale.

I pm romani hanno iscritto nel registro degli indagati, nel fascicolo per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi, di Mauro Bagaglini, l’autista dell’autocisterna carica di Gpl che aveva causato le esplosioni nel distributore provocando la morte di una persona e il ferimento di altre 45.

Tra queste c’è lo stesso Bagaglini, 58enne che lavora per la società che gestiva la stazione di servizio, Ecogasauto: è la persona che ha riportato le ferite maggiori nell’incidente dopo Claudio Ercoli, l’ispettore di piazza dell’Eni 67enne deceduto mercoledì per le estese ustioni che aveva riportato nello scoppio.

Le esplosioni avvenute poco dopo le 8 del mattino furono due: una più piccola, avvenuta dopo una dispersione di Gpl durante l’operazione di rifornimento del serbatoio della stazione di servizio, e che aveva portato sul posto i primi soccorsi.

La seconda ben più grande pochi minuti dopo. Secondo la Procura di Roma si è trattato di un “Bleve”, una sigla inglese che in italiano significa “esplosione causata dall’espansione del gas prodotto da un liquido pressurizzato che ha raggiunto il suo punto di ebollizione”.

Il Gpl viene trasportato in autocisterne, stoccato ad una pressione tale da rimanere allo stato liquido e occupare meno spazio. È probabile che ad un certo punto il sistema di raffreddamento e le valvole di sicurezza della cisterna abbiano smesso di funzionare, facendo passare il Gpl allo stato gassoso e provocando l’esplosione.

Quanto alle condizioni dei feriti, nella giornata di giovedì presso l’unità complessa Grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma è arrivato un altro paziente tra i feriti dell’esplosione. Presenta ustioni di secondo e terzo grado sul 18,5% della superficie corporea, si legge in un bollettino diffuso dall’Asl Roma 2. All’ingresso, si legge nella nota, “risulta vigile e stabilizzato. La prognosi è di 60 giorni”.

l'Unità

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