Francia, torna il pesticida che fa male alle api

Soddisfazione degli agricoltori, indignazione degli ecologisti. C’è chi parla di «Trumpismo alla francese». Lunedì 26 maggio l’Assemblea nazionale ha rigettato la proposta di legge Duplomb, che prevede tra l’altro la reintroduzione dell’acetamprid, una sostanza neonicotinoide insetticida, vietata nell’Esagono (ma non in altri Stati Ue, tra cui l’Italia) e utilizzata specialmente per la coltivazione delle nocciole. Il testo, inoltre, favorisce gli allevamenti intensivi e la costruzione dei megainvasi per l’irrigazione (della battaglia contro i bacini avevamo scritto qui). Il voto contrario al disegno di legge del senatore dei Repubblicani Laurent Duplomb è stato una mossa politica inedita, per evitare la discussione di oltre tremila emendamenti presentati dall’opposizione.
La France Insoumise, il partito di sinistra di Jean-Luc Mélenchon, ha denunciato l’uso strumentale della mozione di rigetto: una strategia che priva i cittadini di un dibattito democratico. Ora l’iter continua in commissione mista paritaria, composta da sette deputati e sette senatori, con una maggioranza di destra. È un primo passo verso l’approvazione perché, una volta trovato un accordo, la legge verrà di nuovo votata dalle due camere. Ma non ci sarà più la possibilità di proporre emendamenti, se non d’accordo con il governo.
Lo scorso 5 maggio, con una lettera aperta indirizzata ai ministri della Sanità, dell’Agricoltura, del Lavoro e della Transizione ecologica, 1.279 tra medici e scienziati avevano chiesto lo stop, e lanciato l’allarme per la salute pubblica. La preoccupazione riguarda anche la proposta di creare un «comitato per la protezione delle colture», che secondo il disegno di legge potrebbe indicare alcuni pesticidi prioritari, per cui non ci sarebbero alternative. A quel punto, il ministero dell’Agricoltura potrebbe non considerare il parere dell’autorità sanitaria francese, l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail – Anses, e consentire l’immissione di sostanze pericolose sul mercato. Il direttore Benoît Vallet ha annunciato che si dimetterà, se il testo passerà così com’è, senza modifiche.
«È inammissibile che la politica si pieghi di fronte agli interessi di pochi, a scapito di quelli della collettività e delle evidenze scientifiche», ha commentato Yoann Coulmont dell’associazione Générations Futures. «Sin dall’inizio, ripetiamo che questa proposta di legge retrograda non risponde ai bisogni delle persone: né a quelli degli agricoltori che chiedono una giusta remunerazione, né a quelli dei cittadini, per migliore protezione della salute e dell’ambiente. L’83% dei francesi è contrario alla reintroduzione dei neonicotinoidi. In 140mila hanno firmato una petizione in questo senso. La loro voce non conta niente?».

Il disegno di legge Duplomb è uno dei risultati delle proteste dei trattori, scesi in piazza all’inizio del 2024, in piena campagna elettorale per le europee. Secondo quanto riporta Le Monde, la vittoria all’Assemblea nazionale francese è stata salutata da un esiguo presidio di meno di dieci trattori e un centinaio di coltivatori della Fnsea, il principale sindacato agricolo francese. Pochi ma potenti.
«Prevale, in questo momento, la spinta verso la produttività e viene in secondo piano qualsivoglia intervento di limitazione delle esternalità negative, in termini di salute umana, ambientale e sociale», è il commento di Federica Luoni, responsabile Habitat e Agricoltura per Lipu – BirdLife Italia. «È vero, il disegno di legge francese è in parte conseguenza delle proteste dei trattori, ma non è una reale risposta. La crisi del settore agricolo infatti ha cause molto profonde, tra cui i cambiamenti climatici, ma anche problemi di mercato, ora aggravati dai continui annunci di dazi imposti da Trump, anche solo come sensazione di sfiducia. Poiché non si riesce, o non si vuole, dare risposte serie a questi problemi complessi, si scelgono strade più semplici, o meglio semplicistiche, derogando alle norme ambientali. Lo si sta facendo anche con il pacchetto semplificazioni della Politica agricola comune – Pac, presentato dalla Commissione Ue. La nostra convinzione è che la risposta stia in un cambio radicale di modello, che non reintroduca nuovi fitofarmaci ma spinga all’eliminazione delle monocolture, come è quella della nocciola in molte parti d’Italia».
In apertura, foto di Red Zeppelin su Unsplash
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