Gaza, il bilancio delle vittime continua a salire: 110 morti nei raid israeliani di ieri nella Striscia

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha tardato a respingere le accuse del New York Times, secondo cui avrebbe intenzionalmente prolungato il conflitto nella Striscia di Gaza per fini politici personali, ossia per riabilitare la propria immagine interna e mantenere la propria posizione di potere. Ciò "diffama Israele, il suo coraggioso popolo e i suoi soldati, nonché il suo primo ministro", ha dichiarato Netanyahu. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Muhammad Adin, comandante del battaglione Darj Tofah, attivo nella zona centrale della Striscia di Gaza. Parallelamente, Tel Aviv ha accettato una proposta di cessate il fuoco di 60 giorni avanzata dal Qatar, che prevedeva anche il rilascio degli ostaggi, respinta però da Hamas.
Tuttavia, mentre si cerca una soluzione negoziata, le vittime continuano ad aumentare: almeno 34 i palestinesi uccisi e oltre 180 i feriti tra venerdì e sabato, quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla che si era radunata nei pressi del punto di distribuzione degli aiuti umanitari di Al-Shakoush, a nord di Rafah. Fonti sanitarie locali hanno riferito che il bilancio complessivo delle vittime a Gaza aveva raggiunto quota 87 in seguito agli incessanti bombardamenti, per poi salire ieri a 110, come ha fatto sapere Al Jazeera. Almeno 34 delle persone decedute si trovavano in fila per ricevere generi alimentari presso un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation. Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha ribadito l’impegno di Teheran a favorire un dialogo politico sulla questione nucleare iraniana.
Affari Italiani