Il matrimonio esagerato di Jeff Bezos ci sbatte in faccia ciò che sappiamo già: i ricchi sono più uguali degli altri


Jeff Bezos e Lauren Sanchez freschi sposi a Venezia
Un matrimonio da 957,3 milioni di dollari, ma con costi ambientali e sociali estremamente alti. I festeggiamenti per le nozze di Jeff Bezos e Lauren Sánchez a Venezia si sono conclusi ieri sera fra i fuochi d’artificio che hanno illuminato la laguna. Tra ospiti vip e proteste, l’evento ha monopolizzato le testate italiane, pur rimanendo piuttosto riservato nel suo svolgimento, lasciando i giornali italiani alla mercé di indiscrezioni e speculazioni. Quello che è certo, è che il matrimonio del plurimiliardario lascerà traccia sulla città lagunare, famosa per la sua bellezza, ma anche per i suoi problemi ecologici e di turistificazione.

L’impatto economico stimato delle nozze tra Bezos e Sánchez è di ben 28,4 milioni di euro in benefici diretti (costi delle location e dei servizi e spese degli ospiti), 17,6 milioni in benefici indiretti, riguardanti i trasporti e i servizi accessori, 8,8 milioni in benefici indotti (ovvero gli effetti sull’occupazione locale e la capacità di spesa) e 6,8 milioni di impatto sulla filiera degli eventi.

Lauren Sanchez Bezos ( ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
La spesa diretta del proprietario di Amazon per l’organizzazione del matrimonio ammonterebbe, sempre secondo le stime, tra i 10 e i 48 milioni di euro. Una cifra che potrebbe sembrare enorme (corrisponde a circa 1.556 stipendi italiani medi lordi annui), ma che corrisponde solo allo 0,02% del patrimonio di Bezos, che conta 257 miliardi. Considerando il patrimonio medio di un nucleo famigliare italiano (350mila euro) e prendendo la stima a rialzo di 48 milioni, le spese del plurimiliardario corrispondono a circa 70 euro.
A tutto ciò si aggiunge la cifra da capogiro di 895,7 milioni di euro stimati di visibilità mediatica, dovuti all’enorme eco globale dell’evento, che la ministra del turismo Daniela Santanchè ha definito “un’opportunità straordinaria per l’immagine della città”. Non che Venezia ne avesse particolarmente bisogno, considerando che nel 2024, la città ha registrato circa 21,8 milioni di arrivi turistici e che Venezia da sola dispone di circa 60.638 posti letto per turisti, superando il numero dei residenti (56.165) - un chiaro indicatore di overtourism e della pressione che il turismo esercita sulla città.

Attivisti del comitato NoSpaceForBezosinVenice sfilano per le strade del centro storico (ANSA/ANDREA MEROLA)
Secondo i calcolo (a ribasso) di Repubblica, contando solamente l’impatto dei jet privati usati dagli ospiti del matrimonio - e non considerando la logistica dell’evento e altri mezzi di trasporto come yacht, barche ed elicotteri - un solo giorno di matrimonio potrebbe valere l’inquinamento generato da circa 400 automobili. Non che si tratti di una novità per il patron di Amazon, che secondo il rapporto Oxfam sull’impatto dei super ricchi, emette ben 2.908 tonnellate di CO2 all’anno a causa dei voli dei suoi due jet privati. Una quantità che un dipendente medio della sua azienda non riuscirebbe a produrre nell’arco di tutta la sua vita. A queste emissioni di CO2 e di polveri sottili, si sommano quelle delle imbarcazioni utilizzate per gli spostamenti degli ospiti e degli yacht dei vip ormeggiati in laguna.

Proteste 'No Space for Bezos' (Photo by ANDREA PATTARO / AFP)
Ricordiamo che per la città di Venezia l’inquinamento atmosferico rappresenta un problema: la città registra frequenti superamenti dei limiti giornalieri di polveri sottili PM10, con 62 giorni di superamento nel 2024, quasi il doppio del massimo consentito dalla legge.p, e che le concentrazioni medie annuali di PM10 e PM2.5 sono sotto i limiti europei ma superiori a quelli più restrittivi dell'OMS, con impatti negativi sulla salute pubblica.
“Questi è suolo pubblico e io voglio passare. Voglio tornare a casa mia”. Il video diventato virale di un residente (“da 60 anni”, dice) veneziano testimonia i disagi dovuti alle nozze dell’anno. Durante i tre giorni del matrimonio, il centro Venezia è stato letteralmente “blindato”: molte aree del centro, comprese vie d’acqua e sponde, sono state chiuse o monitorate da forze di sicurezza, creando disagi significativi per i residenti. Non pochi hanno denunciato difficoltà negli spostamenti, con vaporetti sovraffollati o deviazioni improvvise, mentre le consegne locali e la mobilità quotidiana venivano messe a dura prova.
Ma oltre a questo, c’è l’opulenza estrema dei festeggiamenti che ha messo in luce un’enorme spaccatura tra realtà globali e locali. Se da un lato c’è chi vede nel matrimonio un’opportunità di visibilità e profitti, dall’altro tanti veneziani affrontano quotidianamente affitti insostenibili e la perdita di servizi. Proteste come quelle organizzate da “No Space for Bezos” ribadiscono come l’evento – seppur economicamente vantaggioso a livello macro – non cambi la vita delle persone comuni: a fronte di centinaia di milioni spesi, chi vive in città fatica ad arrivare a fine mese.
Jeff Bezos ha effettuato donazioni a tre organizzazioni locali per la difesa dell’ambiente, per un totale di circa 3 milioni, ovvero lo 0,001% del suo patrimonio. Per riprendere il paragone precedente, 3,5 euro (!) per una famiglia media italiana. Insomma, una mossa di greenwashing non troppo riuscita, a cui la coppia di neosposi non è nuova. Presidente e vicepresidente del Bezos Earth Fund, i due guidano il fondo “creato con un impegno di 10 miliardi di dollari da Jeff Bezos nel 2020, da erogare sotto forma di sovvenzioni per affrontare il problema del clima e della natura entro il decennio in corso”, come si legge sul sito della fondazione. Il progetto è stato da più parti accusato di fare greenwashing rispetto alle attività economiche di Bezos e al suo stile di vita e criticato per aver dato priorità alle organizzazioni ben finanziate del Nord del mondo.

Jeff Bezos e Lauren Sanchez Bezo (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
Alla fine, il matrimonio dell’anno si chiude come previsto: con fuochi d’artificio, titoloni sui giornali e l’ennesima “vetrina” mediatica per Venezia. Ma viene da chiedersi: a chi giova davvero tutto questo? Forse solo a chi può permettersi di vedere la città come una location di lusso, una cartolina da stropicciare e buttare via appena finisce la festa. Siamo di fronte a un copione già visto, dove il romanticismo dei miliardari si mescola all’indifferenza per i territori che li ospitano. E mentre si brinda a bordo di yacht da 100 metri, chi a Venezia ci vive davvero fa i conti con affitti da capogiro, vaporetti pieni e servizi che scompaiono. Altro che favola: qui il lieto fine sembra riservato solo a chi arriva in jet privato.
Luce