In Veneto ecomafia e corruzione ambientale sono costantemente presenti: il rapporto

Riguardo all’illegalità ambientale in Veneto rispetto al resto del Paese, i dati mostrano una presenza costante di questi reati tra controllo, persone denunciate e arrestate e sequestri, che contribuiscono all’incremento del valore economico degli incassi della criminalità, a danno dell’ambiente.
I dati di Ecomafia e gli straordinari contributi di analisi elaborati da tutte le forze dell’ordine, dalla Direzione investigativa antimafia, dalle Capitanerie di porto, dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli e dall’Ispra, testimoniano insieme alla forte pressione sulle regioni del Mezzogiorno una distribuzione capillare dell’illegalità ambientale lungo tutto lo Stivale, che si conferma presente e costante anche in Veneto, in particolare nella provincia di Venezia che spicca sulle altre venete, portandola ad un poco onorevole dodicesimo posto (585 reati e 1009 illeciti) nella classifica nazionale delle province italiane con più criminalità ambientale nel 2024. Più di Lecce, Ancona, Palermo, Reggio Calabria e Messina, per citarne alcune.
Per quanto concerne l'illegalità ambientale complessiva, il Veneto si colloca al nono posto nella classifica dell’illegalità ambientale con 1.823 reati (4,5% sul totale nazionale) su 65.334 controlli, 1.721 persone denunciate, 211 sequestri 4.094 illeciti amministrativi e 3.790 sanzioni amministrative. Venezia ha il numero più alto di reati con 585, e di persone denunciate con 549, rappresentando il peso maggiore tra le province venete. Vicenza segue con 133 reati, mentre Belluno e Padova hanno rispettivamente 54 e 98 reati. In Veneto, la distribuzione delle illegalità ambientali nelle diverse classifiche mostra un peso significativo su alcune provincie per specifiche categorie. In generale, Venezia evidenzia il peso maggiore nelle diverse classifiche di illegalità ambientale in Veneto, con una presenza più consistente rispetto alle altre province regionali.
Per quanto riguarda nello specifico il ciclo del cemento, il Veneto si colloca al sesto posto con 886 reati (6,5% sul totale nazionale), 905 persone denunciate e 20 sequestri su 31011 controlli effettuati. Vicenza risulta la provincia con più reati (50) e più persone denunciate (68). Seguono Belluno (34 reati e 29 persone denunciate) e Venezia (32 e 38). Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, il Veneto si colloca al tredicesimo posto con 363 reati (3,3% sul totale nazionale), 362 persone denunciate e 81 sequestri su 7591 controlli effettuati. Venezia presenta 109 reati, che rappresentano circa il 60% dei reati totali della regione (Vicenza 62, Treviso 58, Padova 31, Rovigo 26, Verona 18, Belluno 14), evidenziando un maggior coinvolgimento di Venezia in questa categoria. Nell'illegalità contro gli animali il Veneto è undicesimo, con 367 reati (5,1% sul totale nazionale), 307 persone denunciate e 81 sequestri su 8416 controlli. Venezia si posiziona al primo posto con 264 reati (oltre il 70% dei reati totali della regione) , 334 illeciti amministrativi e 36 sequestri, consolidando il suo ruolo di provincia più interessata, seguita da Padova, Vicenza e Verona e Vicenza, rispettivamente con 42, 21 e 21 reati.
A livello nazionale, c’è stato un aumento dei reati ambientalmente illegali del 14,4% rispetto al 2023. Nonostante qualche calo nei sequestri penali (-29,5%) e nelle sanzioni amministrative (-22,1%), il valore economico delle misure di contrasto è cresciuto quasi del 67%. Commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto: «Chiediamo alle Istituzioni di potenziare l’organico delle Agenzie regionali, per garantire controlli adeguati, a partire da Pnrr e Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Per fornire il massimo supporto alle forze dell’ordine bisogna alzare la soglia di prevenzione, per fermare i furbi o i criminali che fanno danno all’ambiente e soprattutto concorrenza sleale alle imprese serie».
Padovaoggi