L'esercito israeliano approva le linee generali per occupare Gaza. Il Cairo lavora a una tregua

Palestinesi mentre ricevono pasti, Gaza, 13_08_25 (AFP)
14/08/2025
L'aereo C-130J dell'Aeronautica Militare con a bordo i 6 bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza per essere curati in Italia, è appena atterrato all'aeroporto di Ciampino. Ad accogliere i pazienti e i loro accompagnatori, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. In contemporanea, altri due aerei con a bordo bambini di Gaza, sono giunti all'aeroporto di Pisa e di Milano Linate. L'operazione è la 14esima evacuazione sanitaria condotta dall'Italia dal gennaio 2024 ed è la più importanterealizzata sinora, con 31 pazienti e 83 accompagnatori, per un totale di 114 persone.
Almeno 98 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba, tra questi almeno 37 alla ricerca di aiuti. Lo hanno riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. L'ufficio stampa di Hamas ha intanto aggiornato a 235 il totale dei decessi per fame, inclusi 106 bambini.
Hamas ha espresso la volontà di riprendere rapidamente i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza durante un incontro con il capo dell'intelligence egiziana al Cairo, Hassan Mahmoud Rashad. Lo ha riferito la tv egiziana Al-Qahera News
Almeno 81 persone sono rimaste uccise in diversi attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi, di cui 45 a Gaza City. Lo riferiscono fonti mediche degli ospedali della Striscia, citate dall'agenzia palestinese Wafa.
Nelle ultime ore sei Paesi (Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia e Italia) hanno lanciato via aerea 119 pacchi di aiuti alimentari nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall'esercito israeliano in una nota.
Dure critiche da alcuni esponenti del mondo ebraico sono espresse per l'articolo pubblicato dall'Osservatore Romano nei giorni scorsi a firma del biblista padre David Neuhaus che parlava dell'uso della Bibbia per giustificare i conflitti. L'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Yaron Sideman, su Middle East Forum sottolinea che “la storia è piena di esempi di scritture religiose, di qualsiasi religione, usate al servizio del bene o manipolate per compiere il male. Forse l'esempio più eclatante di quest'ultimo è l'interpretazione perversa della religione da parte di gruppi islamici radicali - come Hamas, Iran ed Hezbollah - per giustificare i più orribili atti di violenza che commettono, in nome di Dio, contro qualsiasi gruppo di persone che non aderisca alla loro visione dell'Islam”. Sideman ha citato come esempio le grida di Allahu Akbar (Dio è grande) dei terroristi di Hamas mentre uccidevano, violentavano, torturavano e rapivano il 7 ottobre 2023. “Quando Israele, tuttavia, prende decisioni in materia di sicurezza, i decisori non aprono una Bibbia e ne interpretano i testi, come potrebbe suggerire il signor Neuhaus. Piuttosto, Israele adotta la migliore linea d'azione che ritiene necessaria per difendersi da minacce esistenziali molto concrete che gli vengono rivolte. Le polemiche religiose tra cristiani ed ebrei non sono né necessarie né pertinenti in questo caso” dice l'ambasciatore. Nell'articolo del portale, nel quale è inserita questa riflessione dell'ambasciatore, si registrano critiche anche di altri esponenti e si definisce l'Osservatore Romano “noto per il suo antisemitismo”.
Il Sud Sudan nega di essere impegnato in discussioni con Israele riguardo al trasferimento sul suo territorio di palestinesi dalla Striscia di Gaza, come affermato ieri da notizie di stampa. In una nota pubblicata sui social, il ministero degli Esteri del Paese africano sostiene che si tratti di “notizie senza fondamento, che non riflettono la posizione ufficiale del governo del Sud Sudan”.
Secondo la Turchia, Israele è uno dei principali responsabili delle violenze che si sono consumate nelle scorse settimane nella provincia siriana di Sweida, popolata principalmente dalla minoranza dei drusi. Nell'area, dove secondo le organizzazioni umanitarie, oltre 1.400 persone sono rimaste uccise negli scontri che hanno coinvolto forze druse e beduini sunniti e che ha visto l'intervento delle forze governative di Damasco. “Uno dei principali attori dietro questo quadro si è rivelato essere Israele” ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo siriano Asaad Hassan Al-Shaibani ad Ankara. “La nuova Siria dovrebbe essere una Siria in cui tutti i popoli, le credenze e le culture siano preservate e possano convivere. Come Turchia stiamo formulando le nostre raccomandazioni in questa direzione” ha aggiunto Fidan, come riferisce Anadolu.
Uno Stato palestinese nel cuore di Israele “sarà una soluzione per coloro che cercano di distruggerci” ha detto il ministro degli Esteri Gideon Saar ha ospitato una delegazione di giornalisti guidata dalla rete americana Newsmax, sottolineando che il governo israeliano “non permetterà che ciò accada”.
“La creazione di uno Stato palestinese all'interno dei confini del 1967, con capitale a Gerusalemme Est, metterebbe in grave pericolo i centri abitati di Israele e spingerebbe Israele verso confini indifendibili”, ha aggiunto il capo della diplomazia israeliana.
Le forze israeliane stavano effettuando incursioni “aggressive” a Gaza City, dopo che l'esercito ha approvato il quadro per una nuova offensiva nel territorio. Lo ha dichiarato Ismail Al-Thawabta, direttore generale dell'ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza. “Questi attacchi rappresentano una pericolosa escalation volta a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza, attraverso una politica di terra bruciata e la completa distruzione di proprietà civili”.
Una delegazione di Hamas è arrivata ieri al Cairo per colloqui su un possibile accordo con Israele, mentre l'Egitto ha presentato al gruppo terroristico una nuova proposta per un accordo globale. Lo scrive online il quotidiano Ynet. La nuova proposta prevede il rilascio di tutti gli ostaggi in un'unica fase, la fine della guerra, la smilitarizzazione di Gaza e l'esilio simbolico di alcuni membri di Hamas. “L'Egitto sta collaborando con il Qatar e gli Stati Uniti per rilanciare il piano dei 60 giorni” aveva dichiarato ieri il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Aaty.
Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato le linee generali dell'annunciata offensiva a Gaza City. Lo si legge in una nota delle Israel Defence Forces.L'esercito di Tel Aviv afferma che "il concetto principale per il piano offensivo delle Idf a Gaza" è stato discusso durante un incontro che Zamir ha tenuto questa mattina con il Forum dello Stato Maggiore, insieme ad altri ufficiali e rappresentanti dello Shin Bet. "Durante la discussione, sono state presentate le azioni delle Idf finora intraprese, inclusa l'offensiva nell'area di Zeitoun iniziata ieri", afferma la nota, confermando che le forze hanno avviato nuove operazioni nel quartiere di Citta' di Gaza. "Inoltre, è stato presentato e approvato il concetto principale per il piano per i prossimi passi nella Striscia di Gaza, in conformità con le direttive della leadership politica", affermano le Idf, in riferimento all'operazione ordinata dal governo contro Hamas a Città di Gaza, operazione il cui inizio non è previsto nell'immediato, tanto che i mediatori stanno riprovando in queste ore a rilanciare l'iniziativa diplomatica. Zamir avrebbe respinto il piano di conquista della città e avrebbe recentemente avuto uno scontro con il Ministro della Difesa, Israel Katz. Le Idf affermano che Zamir, durante l'incontro, "ha sottolineato l'importanza di migliorare la prontezza delle forze e la preparazione per la chiamata alle armi della riserva, svolgendo al contempo corsi di aggiornamento e fornendo un po' di respiro [ai soldati] in vista delle prossime missioni"
Alla vigilia della partita di calcio Italia-Israele, in programma a Udine il prossimo 14 ottobre, si accende il dibattito sul ruolo dello sport davanti a gravi crisi umanitarie e politiche. Il responsabile nazionale sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, insieme a 44 parlamentari del Pd eletti alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo, ha promosso un appello che riguarda tutte le discipline sportive per chiedere ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al presidente del CONI e al presidente della FIGC di farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. "Non si tratta di un gesto di vendetta - si legge nel testo - ma di un atto di responsabilità. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento". L'appello sottolinea come, da quasi due anni, la Striscia di Gaza sia teatro di uno sterminio che ha già cancellato decine di migliaia di vite civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi. Il Comitato Olimpico Palestinese denuncia inoltre che oltre il 90% delle infrastrutture sportive a Gaza è stato distrutto, rendendo impossibile ogni attività per almeno un decennio. Secondo i promotori, la distruzione dello sport non è un effetto collaterale, ma una scelta politica per colpire un popolo anche nello spirito e nella speranza. L'appello ricorda i precedenti storici in cui la comunità sportiva internazionale ha scelto la sospensione di federazioni e comitati nazionali: dalla Germania e Giappone del dopoguerra alla Jugoslavia, dall'Iraq all'Afghanistan, dal Sudafrica dell'apartheid (escluso per 24 anni dai Giochi) fino alla Russia, oggi sospesa per l'aggressione all'Ucraina. Berruto in un'intervista oggi su La Stampa si è fatto portavoce dell'auspicio di tutti i firmatari che chiedono un consenso trasversale, al di là delle appartenenze politiche, affinché lo sport resti coerente con i valori di pace, uguaglianza e dignità umana sanciti nelle Carte e negli Statuti olimpici e federali. I firmatari sono, oltre a Mauro Berruto, Ouidad Bakkali, Anthony Barbagallo, Lorenzo Basso, Brando Benifei, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Augusto Curti, Cecilia D'Elia, Eleonora Evi, Sara Ferrari, Rosanna Filippin, Antonella Forattini, Marco Furfaro, Gianni Girelli, Stefano Graziano, Chiara Gribaudo, Valentina Ghio, Giovanna Iacono, Silvio Lai, Francesca La Marca, Ilenia Malavasi, Stefania Marino, Antonio Nicita, Matteo Orfini, Alberto Pandolfo, Luca Pastorino, Vinicio Peluffo, Fabio Porta, Vincenza Rando, Silvia Roggiani, Nadia Romeo, Sandro Ruotolo, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Marco Simiani, Cecilia Strada, Nico Stumpo, Bruno Tabacci, Marco Tarquinio, Stefano Vaccari, Ylenia Zambito.
Circa 320 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim. Lo ha dichiarato il Coordinatore delle attività governative di Israele. Secondo il Cogat inoltre, tre autocisterne di "carburante Onu destinato al funzionamento di sistemi umanitari essenziali" sono entrate a Gaza. L'Onu ha affermato che ogni giorno devono essere distribuiti almeno 600 camion di aiuti per sfamare i circa due milioni di abitanti della Striscia.
Antonio Tajani (Ansa)
13/08/2025
"Noi stiamo facendo tutto il possibile per far sì che Israele fermi l’attacco a Gaza. Abbiamo inflitto sanzioni ai coloni della Cisgiordania, condannato l’uccisione dei giornalisti di Al Jazeera e sottoscritto poche ore fa un appello con altri 28 Paesi alle autorità di Israele, affinché venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al Corriere della Sera. "La nostra posizione è chiarissima, quel che accade a Gaza è inaccettabile. L’opposizione parla, noi facciamo i fatti. Insieme a Turchia, Emirati e Qatar siamo il Paese che ha accolto il maggior numero di malati da Gaza per assicurare loro le cure e non è facile, sono operazioni politiche. Nelle ultime ore abbiamo inviato altre 350 tonnellate di farina e ancora 100 ne invieremo nei prossimi giorni con l’Onu", ha aggiunto. Quanto a un eventuale riconoscimento della Palestina "noi siamo favorevoli, ma non possiamo riconoscere uno Stato che non c’è. Prima bisogna crearlo, perché oggi la Palestina non esiste e non può essere Hamas ad avere un ruolo di guida, ma l’Autorità nazionale palestinese. Abbiamo sempre detto che per unificare due realtà diverse con visioni contrapposte serve una missione delle Nazioni Unite", ha concluso il titolare della Farnesina.
Il Primo Ministro neozelandese Christopher Luxon - 12 luglio 2024 (AP Photo/Juliana Yamada, Pool)
13/08/2025
Nell'intervista a i24, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu è stato incalzato sul motivo per cui definisce Gaza City come "l'ultima vera roccaforte" di Hamas, dato che aveva già usato la stessa retorica per descrivere Rafah prima che Israele lanciasse una grande offensiva nella città del sud della Striscia di Gaza la scorsa primavera. Rispondendo alle domande il premier israeliano ha precisato che a febbraio si riferiva si riferiva "agli ultimi battaglioni organizzati di Hamas" che si trovavano allora a Rafah.
Israele sta valutando l'invio di una delegazione di alto livello a Doha per incontrare funzionari del Qatar nel quadro degli sforzi per riprendere i negoziati sulla consegna degli ostaggi e giungere a un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferiscono fonti ben informate a Barak Ravid di Axios.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato i Paesi che hanno a cuore i palestinesi ad accoglierli, in vista dell'annunciata offensiva per occupare Gaza. "Non li stiamo cacciando via, ma stiamo permettendo loro di andarsene, ed è quello che sta succedendo", ha dichiarato Netanyahu in un'intervista a i24News, "stiamo parlando con diversi possibili Paesi ospitanti; non posso entrare nei dettagli qui." "La cosa più naturale per tutti coloro che parlano, che dicono di avere a cuore i palestinesi e di volerli aiutare, è aprire le porte", ha sottolineato il premier israeliano.
L'amministrazione Trump vuole la fine della guerra a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani catturati da Hamas. Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in conferenza stampa. "Questa è, ovviamente, una situazione incredibilmente complessa e complicata", ha detto Leavitt, "l'amministrazione ha chiarito il nostro obiettivo. Vogliamo vedere questo conflitto finire. Vogliamo vedere gli ostaggi liberati... Il presidente e il suo team di sicurezza nazionale hanno speso tempo e sforzi ingenti per questo".
Palestinesi seduti all'ombra degli alberi nel caldo soffocante della zona di Mawasi di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, il 12 agosto 2025 (afp)
13/08/2025
Le decisioni di riconoscere lo Stato palestinese annunciate da alcuni Paesi europei "sono in larga parte senza senso". Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, in un'intervista a 'Sid & Friends in the Morning'. "E' simbolico e lo stanno facendo prima di tutto per una ragione, le loro politiche interne", ha detto Rubio, "nel Regno Unito, in Francia, in molte parti d'Europa, e in Irlanda, da lungo tempo le politiche interne sono diventate anti-israeliane o qualunque cosa siano, stanno subendo molta pressione interna perché facciano qualcosa ma e' in larga parte senza senso". "La verità dei fatti è che il futuro della regione non sarà deciso da qualche risoluzione dell'Onu", ha proseguito Rubio, "non sarà deciso da qualchecomunicato stampa di qualche primo ministro o presidente di qualche Paese. Sarà deciso sul terreno". Il segretario di Stato Usa ha quindi ribadito che il conflitto a Gaza potrà finire solo con "l'eliminazione di Hamas come minaccia militare".
Rai News 24