«Nel Cara di Palese c’era la mafia»: le gang nigeriane avevano creato un clima di paura

Domenica 06 Luglio 2025, 05:00
BARI - Le gang nigeriane ospitate fino a qualche anno fa del Cara di Bari Palese, il Centro di accoglienza per richiedenti asilo, avevano tutte le caratteristiche di gruppi mafiosi: la violenza, l’assoggettamento delle vittime, i riti di affiliazione. Ne è convinta la Cassazione, che ha ribaltato la decisione dei giudici della Corte di Appello di Bari che un anno fa avevano escluso la mafiosità di quelle associazioni criminali, accusate di aver gestito per anni il racket della prostituzione di donne connazionali e l’accattonaggio di mendicanti.
La Suprema Corte ha infatti accolto il ricorso della Procura generale, annullando con rinvio la sentenza nei confronti di 22 imputati, ritenuti vertici e componenti delle due associazioni di matrice cultista, contrapposte tra loro, dei Vikings o Arobaga o Rossi, con il 28enne Trinity Gbidi in posizione apicale quale Emeretus; e gli Eiye o Blue (dai colori dei capi di abbigliamento indossati dagli adepti quale segno distintivo), con a capo l’Ibaka Ship John Nosa, 38 anni. I due in primo grado erano stati condannati rispettivamente a 19 anni e 8 mesi e a 18 anni: pene sensibilmente ridotte in appello (per effetto della esclusione della mafia) a 11 anni e 2 mesi di reclusione e a 10 anni e 2 mesi...
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La Gazzetta del Mezzogiorno