Perché il Marocco sta uccidendo migliaia di cani in vista del Mondiale del 2030?

Ogni quattro anni per gli appassionati di calcio c'è un momento imperdibile: il Mondiale. Un momento dove tutto il mondo si ferma per dare inizio a celebrazioni, inni e abbracci tra amici per un gol segnato all'ultimo minuto. Ma dietro alla luce degli stadi c'è un'ombra che sovrasta strade e periferie: quella dei cani randagi. In diversi paesi ospitanti (dal Brasile al Qatar, dall'Ucraina alla Russia) l'avvicinarsi di grandi eventi sportivi ha coinciso con l'adozione di misure drastiche per “ripulire“ le città, anche a costo della vita di migliaia di animali.
La giustificazione ufficiale è sempre la stessa: tutelare la sicurezza pubblica e l'immagine internazionale. Le autorità locali temono infatti che la presenza di randagi possa minare il decoro urbano o rappresentare un rischio sanitario.
“Uccidono cani come se fosse uno sport“L'ultimo caso in tal senso ci viene dal Marocco, paese ospitante della Coppa del Mondo 2030 insieme a Spagna e Portogallo. “Mentre andavo a scuola, vedevo pozze di sangue per strada. A un certo punto, ho capito che non era normale cominciare la giornata calpestando cadaveri. Uccidono cani come se fosse uno sport“, ha raccontato alla Cnn una fonte che ha preferito rimanere anonima.
“Individui armati di fucili escono per strada, spesso di notte e sparano ai cani. Altri vengono radunati e portati nei dispensari comunali dove vengono avvelenati. Semplicemente spariscono“, ha proseguito Les Ward, capo della International Animal Welfare Protection Coalition.
Questione di immagineMolto spesso chi difende queste operazioni parla di “necessità“, ma la domanda resta: è etico sacrificare migliaia di vite animali per motivi d'immagine? Per Mohammed Roudani, responsabile della Divisione Salute Pubblica e Spazi Verdi del Ministero dell'Interno marocchino, la risposta è sì, come dichiarato da lui stesso all'emittente televisiva statunitense: “I cani randagi rappresentano un grave rischio per la salute pubblica, soprattutto perché portatori di rabbia. Ogni anno vengono morse circa 100.000 persone, il 40% delle quali bambini sotto i 15 anni“.
Il vuoto legislativoBisogna però ricordare che dal 2019 il Governo marocchino, grazie al programma TNVR (intrappolare-neutralizzare-vaccinare-rilasciare), sta eseguendo vaccinazioni di massa in totale sicurezza, senza sopprimere alcun esemplare. Il problema principale è che “attualmente non esiste una legge contro l'uccisione dei cani randagi e c'è un vuoto legislativo in quanto sono i Comuni e non il governo nazionale a essere responsabili della gestione di questi animali“, ha proseguito Roudani.
La strage silenziosaIntanto molte associazioni hanno fatto sentire la propria voce. Durante Manchester City-Wydad del Mondiale per Club, due attivisti della PETA sono entrati in campo con un cartellone con su scritto: “Marocco: basta sparare ai cani e ai gatti”, in lingua inglese. Quindi il calcio, simbolo di passione e unità globale, può diventare complice – o peggio, mandante – di una strage silenziosa?
Luce