Sbloccare il traffico a nord della città: Confartigianato sposa il progetto di quattro Comuni

Prende finalmente forma un progetto condiviso per rivoluzionare la viabilità a nord di Padova. I Comuni di Vigodarzere, Limena, Cadoneghe e Padova concordano su un tracciato sostenibile e ingegneristicamente solido, frutto di uno studio di fattibilità che ridisegna l’accesso alla città, decongestionando una delle zone più critiche per traffico, inquinamento e ritardi.
A sostenere con forza questa svolta è Confartigianato Imprese Padova, che da anni sollecita una soluzione strutturale per quest’area nevralgica. Oggi, al fianco dei sindaci, l’associazione rilancia la richiesta alle istituzioni superiori: risorse immediate e tempi certi per la realizzazione del progetto. Afferma Gianluca Dall'Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova: «Per la prima volta abbiamo un territorio compatto e un’idea concreta sul tavolo. Le nostre imprese, che ogni giorno perdono tempo e competitività bloccate nel traffico, chiedono che questo progetto non resti sulla carta. Si tratta di oltre 5.000 aziende artigiane, se consideriamo solo quelle che operano nell’area, molte di più se pensiamo a quelle che transitano nella zona. È una battaglia per la crescita, la sostenibilità e la qualità della vita».
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura viaria, moderna, funzionale e fortemente connessa al sistema della mobilità esistente. Il tracciato individuato come preferibile si sviluppa a est della linea ferroviaria, creando un collegamento strategico tra la Sr 307 - poco a valle di Terraglione - e la tangenziale Nord di Padova, all’altezza della zona sud di Altichiero. Lungo questo asse si innestano una serie di svincoli fondamentali che permettono di fluidificare i flussi di traffico e valorizzare gli interscambi modali. Tra questi, sono previsti collegamenti diretti con la stazione ferroviaria di Vigodarzere e con il capolinea nord della linea tranviaria di Padova. È inoltre prevista la realizzazione di un nuovo svincolo denominato “del Giglio” sulla Tangenziale Nord, insieme a una serie di rotatorie strategiche su via Semitecolo, via Roma e via Franceschina, pensate per ottimizzare la viabilità locale e alleggerire i punti di maggiore criticità.
L’infrastruttura comprenderà anche i nuovi ponti sui fiumi Muson e Brenta e una rete ciclabile integrata, che include la riqualificazione della rotatoria Reni e dei percorsi esistenti. Un punto nodale sarà rappresentato dal nuovo ponte sul fiume Brenta, in uscita da Vigodarzere, e dal sottopasso ferroviario Rfi che collegherà le zone Battisti e Mani. Completano il quadro la riqualificazione dell’asse viario tra Belladoro e Bragni e un secondo sottopasso ferroviario all’altezza di via Brisighella. L’intervento ingegneristico più significativo riguarda il riutilizzo del sedime dismesso da Rfi: una tratta ferroviaria in disuso che verrà riconvertita in una nuova arteria stradale dotata anche di pista ciclabile. L’intera infrastruttura è stata concepita per incentivare il passaggio dal mezzo privato al trasporto pubblico, grazie alla presenza di nodi di interscambio efficienti con tram, treno e parcheggi scambiatori. Un sistema integrato, pensato per migliorare in modo duraturo la qualità della mobilità nel quadrante nord del Padovano. Aggiunge Dall'Aglio: «Il quadrante nord della città è da anni uno dei punti più critici per la viabilità padovana: le imprese che operano in quest’area affrontano quotidianamente ritardi, disagi logistici e difficoltà negli spostamenti. Questo progetto rappresenta finalmente una visione concreta e condivisa per superare queste criticità».
Dichiara Roberta Tonellato, dirigente Area Contabilità e Bilancio della Camera di Commercio di Padova: «Questo progetto nasce dalla capacità di amministrazioni locali, imprese e associazioni di categoria di fare sistema attorno a un tema urgente. L'Alta Padovana è un tessuto economico composto da eccellenze manifatturiere e artigiane che esportano innovazione, qualità e lavoro. Ma la competitività non può poggiare solo sulle capacità imprenditoriali: ha bisogno di infrastrutture adeguate, che sappiano tenere il passo con le esigenze di chi produce, investe e si muove. Come Camera di Commercio ci associamo all’appello di Confartigianato imprese Padova e degli amministratori locali che chiedono risorse immediate e tempi certi».
«Serve una risposta concreta a un problema che riguarda la qualità della vita dei cittadini, la mobilità dei lavoratori e la competitività delle imprese. Il nuovo accesso nord a Padova è un’infrastruttura fondamentale, non più rinviabile»: lo dichiara Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova e assessore ai lavori pubblici, intervenuto alla conferenza stampa di Confartigianato Imprese Padova, che ha rilanciato l’urgenza di una soluzione viaria a beneficio non solo della città, ma di tutto il tessuto produttivo dell’Alta Padovana. La proposta, condivisa dai Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere, prevede un collegamento tra la Zona industriale di Cadoneghe e la tangenziale nord saltando le strade dei centri abitati dei Comuni interessati, costeggiando la ferrovia e superando il Brenta. Un'opera di circa 2,5 km con un tracciato che non incontra abitazioni e che permetterebbe di liberare dal traffico via Pontevigodarzere, migliorando anche la viabilità nei Comuni limitrofi. Aggiunge Micalizzi: «Ringrazio Confartigianato per il sostegno a questo importante progetto. Dobbiamo ascoltare le imprese, che chiedono infrastrutture moderne per lavorare meglio, ma anche i sindaci che, insieme, hanno costruito una proposta concreta e realizzabile. Ad oggi la Regione Veneto non ha ancora dato seguito a questa progettualità, ma il nostro compito, cittadini e imprese del territorio, è insistere con determinazione. Io continuerò a farlo, al fianco dei territori e del mondo economico, perché questa è un’opera di cui c’è reale bisogno»,
Afferma Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe: «Questo progetto di viabilità rappresenta una svolta storica per il quadrante nord di Padova. Come Comune di Cadoneghe, siamo orgogliosi di aver contribuito a un percorso condiviso tra amministrazioni che, per la prima volta, hanno fatto squadra per superare anni di frammentazione e immobilismo. La coesione dimostrata oggi è la dimostrazione concreta che solo insieme possiamo affrontare le sfide infrastrutturali del nostro territorio».
Evidenzia Stefano Tonazzo, sindaco di Limena: «L'auspicio mio e della mia amministrazione è quello di mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli enti competenti, per individuare insieme una soluzione concreta ed efficace al problema del traffico che da anni grava sulla zona a nord di Padova. Siamo convinti che solo attraverso la collaborazione istituzionale e il senso di responsabilità condiviso si possa arrivare a un risultato davvero utile per il nostro territorio. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. In questo senso, ci aspettiamo che anche la Regione assuma un ruolo attivo e determinante, sostenendo un progetto che riteniamo urgente e strategico, sia per la qualità della vita dei cittadini, sia per la competitività delle imprese che operano in quest’area».
Conclude Adolfo Zordan, sindaco di Vigodarzere: «Il Comune di Vigodarzere è strangolato dal traffico di uscita verso Padova, dove si concentrano servizi, opportunità di lavoro e istruzione. Il nostro territorio ha come due unici sbocchi verso il capoluogo i due “imbuti” costituiti dal nodo di Castagnara e dal ponte della Libertà verso Limena. Ogni giorno viviamo le difficoltà legate alle code di veicoli, la maggior parte dei quali, però, è costituita da traffico di attraversamento proveniente dall’Alta Padovana. La necessità di trovare una soluzione ci ha portato da anni a intrattenere un dialogo con i Comuni contermini e già nel 2019 a concretizzare una proposta comune attraverso la sottoscrizione di una lettera d’intenti con Padova e Cadoneghe - allargata successivamente a Limena - per la condivisione di un’alternativa viaria all’ingresso in città. Un’arteria che si colleghi alla tangenziale nord senza passare per il ponte di Pontevigodarzere potrebbe deviare una parte significativa del flusso veicolare, in particolare quello proveniente dalle aree settentrionali e diretto verso Padova, riducendo così il carico di traffico che grava sulle attuali direttrici e sulle nostre aree urbane. Visto che i Comuni e la Provincia sono concordi e che l’ipotesi progettuale è stata presentata, è necessario trovare ora gli adeguati finanziamenti».
Padovaoggi