Scene in stile GTA a Cerignola, la città che invoca l’esercito: quando la criminalità detta l’agenda politica

A Cerignola la richiesta di vedere soldati per strada non è una novità, ma ogni volta che riaffiora assume il sapore amaro di una resa implicita: la resa di una comunità costretta a convivere con un tasso di criminalità che negli anni ha saputo radicarsi, reinventarsi e allargare la propria influenza ben oltre i confini cittadini. L’ultimo grido d’allarme arriva dal sindaco Francesco Bonito, che ha chiesto al ministro dell’Interno e al prefetto un intervento straordinario dell’esercito, convinto che la sola presenza delle forze dell’ordine non basti più a garantire la sicurezza.
Un nodo irrisolto da decenniQuella di Cerignola non è solo cronaca nera: è una storia che si trascina da decenni, fatta di rapine, scippi, incendi dolosi e, soprattutto, di un vero e proprio “marchio” criminale legato ai furti d’auto. Un fenomeno che ha contribuito a fare della città uno snodo nevralgico delle dinamiche illecite in Capitanata, con effetti a catena in tutta la provincia. I numeri parlano chiaro: ogni anno migliaia di veicoli spariscono dalle strade, alimentando un mercato nero che si intreccia con altri traffici. L’altro giorno l’ennesimo video virale, scene in stile GTA, popolare videogame sui ladri d’auto: alcuni banditi portano via un suv in pieno giorno davanti a numerosi passanti.
L’argomento elettorale permanenteLa questione sicurezza è diventata un argomento elettorale permanente: ogni amministrazione, di qualunque colore, si trova a fare i conti con la necessità di “mostrare i muscoli” senza però riuscire a incidere sulle radici del problema. L’invocazione all’esercito è il sintomo di una sfiducia crescente verso le soluzioni ordinarie, ma anche la conferma che il tessuto criminale ha saputo imporsi come fattore strutturale della vita cittadina.
La pressione su RomaIl Comune e la Prefettura hanno già avuto in passato il supporto dei militari in funzione di presidio del territorio. Ora, il nuovo appello si accompagna alla richiesta di un piano programmato di interventi, non solo reattivi ma preventivi, per contrastare l’escalation di episodi che, come ricorda l’assessora Teresa Cicolella, non si limitano al furto d’auto ma minano la vivibilità complessiva della città.
La sfida veraSe l’invio dell’esercito potrà garantire un respiro immediato sul fronte dell’ordine pubblico, la sfida vera resta quella di spezzare la filiera economica e sociale che alimenta il crimine organizzato. Perché finché Cerignola continuerà a essere percepita – e vissuta – come una piazza sicura per i predatori, i furti d’auto e la microcriminalità continueranno a dilagare, rendendo la presenza dei militari un tampone temporaneo e non una cura definitiva.
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