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Siria/Aleppo, – Giustizia capovolta sotto Hay’at Tahrir al-Sham (HTS)

Siria/Aleppo, – Giustizia capovolta sotto Hay’at Tahrir al-Sham (HTS)

In un silenzio vergognoso da parte dei grandi media internazionali, è andato in scena ad Aleppo un episodio che fotografa con crudezza lo stato della cosiddetta “democrazia” siriana in una fase storica in cui il paese è dominato da una coalizione di milizie, tra cui ha prevalso Hay’at Taḥrīr al-Shām (HTS) – una formazione armata islamista salafita, nota per gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra e considerata un’organizzazione terroristica dall’ONU, Unione europea, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Argentina, Indonesia e Russia (È stata sciolta ufficialmente il 29 gennaio 2025, insieme ad altre milizie ex-ribelli , ma integrata nel nuovo “Esercito Siriano, con una semplice operazione di ‘rebranding’ (wikipedia). A guidare de facto questa nuova autorità è Ahmed al-Sharaa, noto anche come Abu Mohammed al-Jolani, ex leader di al-Nusra e fino a poco tempo fa ricercato dagli Stati Uniti con una taglia di 10 milioni di dollari sulla testa.

Ma torniamo al fatto. L’incidente, denunciato il 27 maggio dall’account Syrian Coast Monitor su X (ex Twitter), è documentato da video, immagini e testimonianze oculari (vedi qui e qui), e rivela in modo eloquente la deriva autoritaria del potere nelle mani di chi si è insediato con la forza, pur godendo del tacito appoggio di settori occidentali.

Un giudice torturato da chi dovrebbe proteggere la legge

Ahmad Haskal, giudice in carica ad Aleppo, è stato aggredito, arrestato e torturato da Ubaida al-Tahan, un uomo affiliato alla Sicurezza Generale guidata da HTS (Hay’at Tahrir al-Sham), la formazione jihadista capeggiata da Ahmed al-Sharaa (meglio noto come Abu Mohammed al-Jolani). Un gesto che non solo viola ogni principio giuridico, ma rappresenta un attacco diretto all’ultimo barlume di legalità in un territorio già martoriato.

Il fatto assume una gravità ulteriore considerando che, come previsto dalla costituzione siriana, i giudici godono di un’immunità che li tutela da arresti arbitrari. Immunità completamente ignorata in questo caso, in nome di un’autorità parallela che si fa scudo di un’autoproclamata legittimità religiosa.

Avvocati in protesta, HTS risponde con la repressione

La comunità legale di Aleppo ha reagito con una manifestazione pacifica, un atto di coraggio civile volto a difendere l’indipendenza della magistratura e a denunciare un’aggressione senza precedenti. Ma la risposta del regime di HTS è stata tanto immediata quanto spietata: 64 avvocati sono stati sospesi e segnalati per indagini disciplinari, colpevoli unicamente di aver difeso i principi fondamentali del diritto.

Nel frattempo, Ubaida al-Tahan, l’agente della Sicurezza Generale responsabile dell’arresto e delle violenze contro il giudice Ahmad Haskal, è stato trattenuto per poche ore e poi rilasciato con tutti gli onori, accolto da sostenitori di HTS come un eroe. Una scena grottesca che ha trasformato in farsa ciò che resta dello Stato di diritto: in questo nuovo ordine, chi calpesta la giustizia viene celebrato, mentre chi la difende viene punito.

Questo episodio non è isolato, ma si inserisce in un quadro ben più ampio di violazioni sistematiche della legalità. Le stesse milizie islamiste oggi al potere sono state responsabili – come documentato anche da fonti internazionali – di massacri su base confessionale, in particolare contro la comunità alawita, sterminata in diverse aree della costa siriana. Tali crimini sono noti al punto che l’Unione Europea ha sanzionato alcuni dei responsabili. Tuttavia – denuncia Syrian Coast MonitorHTS, la milizia legata al “presidente” al-Sharaa, non è mai stata oggetto di misure analoghe, nonostante il suo coinvolgimento diretto nelle stragi (vedi in fondo all’articolo “appendice”).

L’ipocrisia occidentale e il mito della “rivoluzione moderata”

Questo episodio getta una luce impietosa sulla narrazione occidentale che continua a sostenere – apertamente o in modo implicito – le zone controllate da HTS come “roccaforti della resistenza contro il regime”. Ma quale resistenza può mai giustificare un sistema in cui il potere giudiziario viene brutalizzato con tale impunità? Quale legittimità può vantare un’entità che criminalizza gli avvocati e celebra i suoi torturatori?

La realtà è che HTS, pur essendo ufficialmente inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche da molte nazioni, è di fatto il perno dell’ordine in molte aree del nord della Siria, grazie anche alla protezione di alcune potenze regionali. Il loro progetto non è affatto democratico, ma teocratico e autoritario, fondato sulla sottomissione assoluta all’ideologia jihadista.

Una dittatura mascherata da rivoluzione

Quanto accaduto al Palazzo di Giustizia di Aleppo è solo l’ennesimo segnale che il sistema costruito da Jolani non è una transizione verso la libertà, ma un passaggio a una nuova forma di tirannia, questa volta legittimata religiosamente e sostenuta strategicamente. Una tirannia che potrebbe perfino far rimpiangere a molti sunniti moderati il passato sotto Assad, con tutti i suoi limiti, ma con un minimo di coerenza istituzionale e di protezione giuridica.

L’episodio di Ahmad Haskal non è un’anomalia, ma un campanello d’allarme. Se anche la magistratura può essere annientata con un semplice ordine di un comandante militare, non esiste più nessun diritto, ma solo il potere del più forte.

Non è solo una questione siriana

Il dramma di Aleppo non è solo una questione siriana, ma una questione morale e politica per chi, in Occidente, ha scelto di voltarsi dall’altra parte. Chi tace oggi di fronte a queste violazioni, legittima con il proprio silenzio una deriva che potrebbe trasformare l’intera regione in un deserto di giustizia.

“La pace non si costruisce con le bombe, né con la menzogna. Dove non c’è verità, non c’è giustizia. E senza giustizia, non c’è libertà.”(parafrasando San Giovanni Paolo II)

Al-Jolani Is Building a Jihadi Dictatorship

The authoritarian system that Al-Jolani is constructing under the guise of religious legitimacy may soon leave even Sunni Muslims nostalgic for Assad’s rule.

Here’s what happened at the Justice Palace in Aleppo:

A man named… pic.twitter.com/QJ0wdG4EBf

— Syrian Coast Monitor (@CoastSyrianMoni) May 27, 2025

***

APPENDICE:

da X Syrian Cost Monitor:

The European Union imposes sanctions on several individuals involved in the coastal massacres, all of whom are rivals of Jolani, while exempting fighters affiliated with HTS

We thank the EU for this step if it’s only the beginning, but why were only Jolani’s rivals targeted? We’ve seen video footage with sound and image showing members of the General Security (under Jolani) participating in the massacres! Followers of Anas Ayrout (a member of the Sharia Council) were involved in the massacre in the village of Ras al-Nabaa in Baniyas. Forces from the so-called Ministry of Defense participated in the shelling of Harisun village and even documented it on video. Fighters from the Turkistan Islamic Party were heavily present during the attacks on civilians. Members of the terrorist organization Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), specifically those from its so-called Ministry of Defense, filmed themselves carrying out field executions in the village of Al-Sheer and committing a massacre in the Basanada neighborhood of Latakia… and much more.

❗️Note: Some of those sanctioned are affiliated with the so-called “Syrian National Army” backed by Turkey. Several media and field sources confirmed that part of them, including the Sultan Murad Division, are on the Turkish payroll.

❗️In short, sanctions were imposed on Jolani’s rivals and those who attacked the SDF, while fighters from HTS and those affiliated with Abu Mohammad al-Jolani were excluded.

The European Union sanctioned: •Mohammad Hussein Al-Jassem •Saif Boulad Abu Bakr •Sultan Murad Division •Hamza Division

•Sultan Suleiman Shah Division

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