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Data elezioni regionali, Veneto al voto entro novembre. Il punto sugli schieramenti

Data elezioni regionali, Veneto al voto entro novembre. Il punto sugli schieramenti

Venezia, 10 maggio 2025 – Il dado è tratto. Ci ha pensato il Consiglio di Stato - rispondendo al parere richiesto dal governatore uscente e non ricandidabile, Luca Zaia - a fugare sulla data delle elezioni regionali in Veneto.

Il rinnovo degli organismi legislativi e del presidente della Regione avverrà nel prossimo autunno, non nella primavera 2026, come sarebbe stato possibile applicando la finestra prevista dalla legge elettorale regionale.

Tuttavia, i giudici amministrativi hanno evidenziato che la data di svolgimento delle consultazioni elettorali degli organismi regionali "deve in ogni caso risultare conforme alla ‘durata degli organi elettivi’ stabilita dalla legge statale. La noma regionale non può che cedere di fronte alla norma statale”.

La richiesta di deroga sarebbe servita a Zaia per inaugurare nel mese di gennaio le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si immediatamente schierato al suo fianco. "Mi dispiace molto, Luca ha combattuto con me. Non dobbiamo dimenticare che all'inizio eravamo noi due soli a portare avanti il discorso delle Olimpiadi - ha rimarcato -. Sono state soltanto la Lombardia e il Veneto a presentare il dossier e a dare le garanzie, per cui onestamente e umanamente credo che sarebbe stato giusto che Zaia potesse essere ancora presidente fino alla fine delle Olimpiadi”.

I cittadini del Veneto, tuttavia, saranno chiamati alle urne “entro il 20 novembre”, ossia entro i 60 giorni successivi al termine dell'attuale quinquennio di legislatura, “al più tardi nella domenica compresa nei sei giorni successivi, ossia domenica 23 novembre 2025”.

Zaia, appresa la decisione, ha espresso rammarico: si rischia una scarsa affluenza alle urne, con costi comunque alti - ha dichiarato il governatore mentre da parte delle opposizioni è arrivato l'invito a fissare la data delle elezioni quando mancano meno di 6 mesi dal voto.

Anche dal punto di vista politico regna l'incertezza nei principali schieramenti. Nel centrodestra la partita è in gioco tra i leghisti che rivendicano il buon governo di Zaia e puntano a mantenere la guida della regione e Fratelli d'Italia che in Veneto è il primo partito, che rivendica la leadership.

"Non è una lesa maestà chiedere che il candidato presidente sia della Lega, dopo di che non compete a me questo. Saranno il nostro segretario regionale Stefani e il segretario nazionale Salvini che parteciperanno ai tavoli delle trattative a trovare una soluzione”, ha avvertito il governatore leghista.

E in effetti molto dipenderà dagli equilibri interni al centrodestra. Fdi infatti potrebbe scegliere di rinunciare al Veneto in favore ad esempio della Lombardia.

In caso contrario, i nomi più quotati per la successione di Zaia sono quelli del ministro delle imprese Adolfo Urso, del presidente della commissione Agricoltura al Senato, Luca De Carlo e dell'europarlamentare Elena Donazzan.

In alto mare anche il centrosinistra e la coalizione che dovrebbe riunire PD, Verdi-Sinistra, M5S, +Europa, Volt e altre forze civiche. Dopo la rinuncia di Antonella Viola, immunologa e volto noto della pandemia, si naviga vista mentre da più parti giungono appelli ad accelerare nella scelta o nelle procedure utili all'individuazione di un candidato unitario.

İl Resto Del Carlino

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