È morta la bimba migrante di 6 anni: la deterrenza del governo Meloni è una strage annunciata

Il naufragio di Lampedusa
Ma nessuno, proprio nessuno può negare che quel naufragio è stata una strage di Stato. E che il responsabile sanno tutti chi è: il governo.

E’ stata dichiarata la morte cerebrale della bambina di sei anni sbarcata a Lampedusa giovedì notte dopo il naufragio a poche miglia dalla costa nel quale sono morte certamente altre 27 persone, ma poi ci sono anche una ventina di superstiti. Poteva essere salvata. Sarebbe bastato che le autorità, e cioè l’Enac e il ministero dei Trasporti, quindi il governo, non avessero messo sotto sequestro l’aereo Seabird che quando è in attività sorvola continuamente quel tratto di mare e segnala a terra tutte le barche dei profughi in difficoltà. Non ci chiedete perché è stato sequestrato.
Il motivo vero è chiaro: per rendere difficili i soccorsi e mettere in difficoltà le Ong, ma soprattutto i profughi. La strategia dell’Italia è molto semplice: impedire in ogni modo l’attività di soccorso con lo scopo di scoraggiare le partenze. Per scoraggiare occorrono i morti. Questo giornale, il giorno del sequestro dell’aereo, aveva scritto: ci saranno molti morti. Profezia terribile e facile. Non so se qualche autorità di governo vorrà esprimere il cordoglio per la morte di un’altra bambina. Se vorrà farsi almeno sentire con la mamma, che è disperata, piange, non riesce farsi una ragione. È assistita da medici e psicologi. Credo che perdere una bambina di 6 anni sia la cosa peggiore che possa succedere a un essere umano.
Giorni fa a Porto Empedocle si erano tenuti in segreto i funerali di una decina di vittime di quel naufragio. C’era una piccola bara bianca, di neanche un metro, col corpicino di una bambina di 11 mesi. Il governo ha cercato di nasconderla. Ha proibito la partecipazione del paese al funerale. Forse si è vergognato. Meno male, almeno questo. Ma nessuno, proprio nessuno può negare che quel naufragio è stata una strage di Stato. E che il responsabile sanno tutti chi è: il governo.
l'Unità