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Ok al dl Infrastrutture, ma è polemica su Aci e La Russa Jr

Ok al dl Infrastrutture, ma è polemica su Aci e La Russa Jr

Con 141 voti favorevoli e 59 voti contrari, la Camera ha approvato questa sera il dl Infrastrutture. Il testo passa ora al Senato. Sul provvedimento, il governo aveva posto la fiducia, che era stata votata nel primo pomeriggio: 191 sì e 102 no.

Polemiche e tensioni nell'Aula della Camera, che oggi ha votato la fiducia al governo sul dl infrastrutture, sull'elezione a presidente dell'Aci di Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato. M5s, Avs e Pd hanno chiesto un'informativa al governo sul tema, con il capogruppo pentastellato Riccardo Ricciardi schierato in attacco: "Vorremmo sapere qual è il concetto di meritocrazia rispetto a questa elezione, una carica che prevede un'indennità annua di 230mila euro. Sono convinto " che Ignazio La Russa "sapesse delle polemiche che sarebbero seguite, ma probabilmente lui e il figlio leggeranno la rassegna stampa davanti al busto di Mussolini e si faranno una grossa risata". Toni infuocati che hanno portato ad una reazione altrettanto decisa di FdI, per voce di Salvatore Caiata: "Quando uno viene regolarmente eletto, a prescindere dal cognome che porta, deve essere rispettato. Il vostro ex sindaco di Torino Appendino ha organizzato a Torino una manifestazione e poi è andata a fare il vicepresidente di quella associazione sportiva. Di quali conflitti di interessi parlate?".

I veleni hanno riguardato anche il provvedimento in esame, con lo stesso Ricciardi che ha puntato il dito su un "incremento di fondi di 5 milioni di euro l'anno proprio per l'Aci", previsto dal dl Infrastrutture, mentre "si tolgono fondi alla capitaneria di porto". Da Avs è intervenuta Francesca Ghirra che, a sua volta, ha ricostruito: "La Russa jr è stato eletto con il 78% presidente dell'Aci, solo dopo l'annullamento della votazione a favore di Angelo Sticchi Damiani" possibile "grazie ad un emendamento pirata del Governo Meloni" al decreto emergenze del 2024 per cui "l'Aci viene ora considerato ente pubblico: scatta il limite di tre mandati, Sticchi via, arriva La Russa jr". La risposta arriva attraverso un comunicato firmato dai vicepresidenti e i consiglieri dell'Automobile Club di Milano: "E' giusto evidenziare che il presidente dell'Automobile Club d'Italia è eletto e non nominato. Giova altresì ricordare che l'avvocato La Russa è impegnato, senza interruzione, nel mondo Aci dal 2010. Le polemiche suonano come un insulto all'intelligenza e alla libertà di scelta democratica dei 98 presidenti degli Automobile Club provinciali e degli altri numerosi ed importanti enti aventi diritto al voto".

Intanto in Aula il clima teso tra maggioranza e opposizione non si è mitigato nemmeno durante l'esame degli ordini del giorno al dl Infrastrutture, quando la bocciatura di un odg dem contro l'aumento futuro dei pedaggi autostradali ha innescato un piccato botta e risposta tra Pd-M5s e Avs e il viceministro della Lega Edoardo Rixi. Nuovo siparietto sul pedaggio nel tratto urbano dell'A24, con il dem Andrea Casu che ha fatto ascoltare in Aula la voce di Giorgia Meloni in un vecchio video con cui si opponeva al pedaggio nel tratto urbano di Roma dell'A24 chiedendo alla maggioranza di essere conseguente. Il Pd "continua a buttare la palla in tribuna", ha ribattuto Marco Perissa di FdI.Sono moltissime le novità del decreto, che si appresta a passare all'esame del Senato: dal rinvio del blocco dei diesel Euro 5 che sarebbe scattato ad ottobre alle norme che facilitano il ricorso agli appalti del Ponte sullo Stretto. E poi misure sulle spiagge e sui balneari, interventi su strade e ferrovie ma anche il censimento degli autovelox che si pone come obiettivo quello di controllare il territorio evitando l'uso da parte dei comuni per fare cassa. Ma il provvedimento è noto anche per ciò che non contiene più: ritirato l'emendamento che aumentava i pedaggi per finanziare l'Anas; sfumato quello che sulle spese della difesa aggirava il controllo della Corte dei Conti (non è mai stato presentato); cancellata la norma iniziale che alleggeriva i criteri antimafia passando dalla più severa informativa alla comunicazione.

ansa

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