Operazione ‘spallata’, La Porta in campo: “Io sono sempre a disposizione di Prato”

Prato, 29 giugno 2025 – Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia, nel toto nomi per le elezioni comunali post ’terremoto’ è la candidata più accreditata per il centrodestra. «Io sono sempre a disposizione della città e al lavoro per Prato. E lo sarei se e quando il partito me lo chiedesse» sottolinea analizzando lo scenario di queste settimane mai vissute finora.
La città di Prato è sprofondata in un momento storico mai vissuto nella sua storia.
«É così. La città è stata travolta da un terremoto e i cittadini, traditi, stanno vivendo un momento drammatico e si sentono feriti, disorientati e smarriti».
Inimmaginabile o epilogo ipotizzabile?
«Ormai da anni in città si respirava un’aria pesante. Da parte di coloro che amministravano Prato prevaleva, soprattutto, una modalità di negazione della realtà. Una realtà evidente, sotto gli occhi di tutti, innegabile, su cui i cittadini ponevamo domande alle quali non venivano date risposte».
Prato, la madre di tutte tutte le battaglie politiche? Il simbolo del sistema Toscana in cui affari e potere confluiscono?
«Non utilizzerei la parola battaglia, perché stiamo lavorando quotidianamente per una rinascita di Prato. La città è l’emblema di una realtà che ha necessità di risposte e di una guida, chiare e decise, che non ha avuto. In questo senso Prato è sì un simbolo del sistema Toscana, caratterizzato da situazioni poco chiare, passate inosservate o comunque sulle quali nessuno ha fornito delucidazioni quando il centrodestra le chiedeva. Una modalità frutto della prepotenza e dell’arroganza di coloro che hanno detenuto il potere per decenni».
Lei è la candidata del centrodestra più accreditata. È pronta?
«Io sono sempre a disposizione della città e al lavoro per Prato. E lo sarei se e quando il partito me lo chiedesse. É certo ancora molto presto. Continuerò a lavorare per il mio territorio, come ho sempre fatto negli ultimi anni di lotta per il ripristino della legalità e della trasparenza in un contesto corrotto, purtroppo, da fenomeni criminali specifici. E continuerò a farlo più che mai adesso, in un momento così doloroso e delicato, per una Prato che ha bisogno ancor di più di maggiori attenzione e protezione. Siamo sempre pronti a servire il nostro territorio. L’ho già dimostrato e continuerò a farlo».
Ci sarà bisogno di tutta la coalizione. C’è compattezza?
«La coalizione è pronta, è unita e compatta. Sono già in corso riunioni periodiche di confronto e proposte».
E anche di un sostanzioso supporto civico…
«I momenti di oggi rappresentano un appello agli uomini e alle donne di buona volontà, a tutti coloro che non hanno avuto possibilità di dialogo, a causa di un sistema di potere vigente. Siamo pronti al dialogo con loro. Civici, aggregazioni, associazioni. Tutti coloro che sentono di voler dare un’altra possibilità alla città».
Campagna elettorale diffusa? Ogni campanello da suonare da Iolo a Mezzana, da Viaccia a San Giorgio?
«Sicuramente sarà una campagna elettorale diffusa e il dialogo con i cittadini sarà franco, sincero e ancor più assiduo, in modo da far comprendere che la possibilità di un’alternativa esiste davvero. Saremo porta a porta per dare risposte e provare ad accompagnare i cittadini verso un voto libero, determinante per il bene della città. Per quanto riguarda le associazioni di categoria del comparto tessile, le invito, a maggior ragione oggi, a costituirsi in distretto, in modo ufficiale e codificato, per avere così un’interlocuzione diretta con la politica non dovendo dipendere da essa».
Le Regionali sono un test per Prato ma anche Prato è una cassaforte di voti per Tomasi?
«Un momento storico del genere non deve ridurre Prato ad un mero test. Le elezioni regionali hanno un’indubbia importanza. La sanità in Toscana è gestita in un modo inaccettabile. L’aumento dell’Irpef non solo ha gravato sui cittadini, ma non ha portato a risanare alcuna falla. Penso alle liste d’attesa. Di certo, ciò che è accaduto e che sta emergendo a Prato, sommato alle politiche regionali inefficaci degli ultimi anni, fa porre ai cittadini non pochi interrogativi. Il risultato delle regionali quindi è tutt’altro che scontato posto che, ancora, non è decisa la data anche di quella tornata elettorale».
Biagioni dice che il centrodestra getta solo fango, distrugge e non fa il bene della città.
«L’arroganza e la prepotenza costanti del Partito Democratico ci hanno portato al punto nel quale siamo oggi. Anni di stravolgimento della realtà tangibile, gridato negando. Negare e attaccare sempre. Questa è stata la modalità Pd. La stessa che ha fatto dire al partito che il sindaco si è dimesso per senso di responsabilità. Poi, nelle motivazioni del gip, leggiamo non solo la conferma di un comportamento penalmente rilevante di Ilaria Bugetti, ma che è stato solo grazie alle dimissioni che ha evitato la misura cautelare. Quindi si è trattato di una precisa strategia difensiva a propria tutela. Non del bene di Prato o delle istituzioni. Negare e accusare. Così come avvenne quando, mentendo ai cittadini, si apprese che Bugetti non aveva indicato nel curriculum l’incarico professionale in un’azienda legata all’imprenditore Matteini Bresci. Ci accusò di gettare fango. Solito schema, solito atteggiamento anche dalla giunta precedente a quella attuale, alla quale chiedevamo un’attenzione maggiore rispetto alla mafia cinese. Amano davvero la parola fango… Evidentemente i problemi non andavano affrontati per essere risolti. Negarli però, accusando l’opposizione in modo solo strumentale, ci ha portati alla triste pagina che stiamo leggendo oggi».
La Nazione