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Osservatore Romano, i 50mila numeri del giornale del Papa

Osservatore Romano, i 50mila numeri del giornale del Papa

L'Osservatore Romano è oggi in edicola con il numero 50.000. Lo ricorda il direttore Andrea Monda in prima pagina nell'editoriale "Profezia e poesia". Il numero uno è uscito 164 anni fa, il primo luglio del 1861. Il giornale del Papa nasce pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta il 17 marzo, con la sotto-testata "Giornale politico-morale" che verrà poi sostituita da quella attuale "Giornale quotidiano politico religioso". Aveva una foliazione di quattro pagine e costava 5 baiocchi (circa 27 centesimi di lire dell'epoca). "Un giornale dunque politico e religioso, che intende raccontare insieme la città di Dio e la città degli uomini", sottolinea Monda aggiungendo: "Questo sguardo stereoscopico, che cerca di testimoniare una visione che trascende l'umano, è confermato anche dai due motti che appaiono molto presto, sin dal primo numero del 1862, e cioè le due citazioni in latino che accompagnano il giornale ancora oggi: Unicuique suum (A ciascuno il suo, tratta da Ulpiano) e Non praevalebunt (le porte degli Inferi) non prevarranno, dal Vangelo di Matteo". In quest'arco di tempo si sono succeduti tredici Pontefici, da Pio IX a Leone XIV, e undici direttori. L'Osservatore è un "giornale di idee", scrisse Giovanni Battista Montini in occasione dell'anniversario del primo secolo, il primo luglio 1961. "Non è, come moltissimi altri, un semplice organo d'informazione; vuol essere e credo principalmente di formazione", scriveva l'allora arcivescovo di Milano, poi diventato Papa Paolo VI. "Non vuole soltanto dare notizie; vuole creare pensieri".

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