Sabato la piazza con M5s e Avs, nel Pd torna il nodo Riarmo

Il corteo romano di sabato 7 giugno per Gaza e il fronte di critica alle "ambiguità" del governo sull'attacco di Israele all'Iran hanno mostrato lo schieramento progressista compatto. Pd, M5s e Avs già si propongono come base dell'alleanza che, nel 2027, sarà chiamata a sfidare il centrodestra di Giorgia Meloni.
Eppure, se la piazza di sabato 7 ha unito, quella di sabato prossimo potrebbe di nuovo mettere in mostra le crepe. Per il 21 giugno a Roma è in programma una manifestazione promossa dalle oltre 430 fra reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche che hanno sottoscritto l'appello della "Campagna europea Stop Rearm Europe".
Nell'elenco delle adesioni compaiono già il M5s, che ci sarà con una delegazione guidata dal presidente Giuseppe Conte, e di Avs, che scenderà in piazza con in testa Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Ancora manca il Pd. Nel partito la riflessione è in corso. Il tema riarmo è materia da maneggiare con cura. E' vero che, nei mesi scorsi, la richiesta di una "revisione radicale" del piano di Ursula von der Leyen ha messo d'accordo tutte le anime Pd. Ma, sul punto, lo slogan della manifestazione sarà molto più radicale: "Stop Rearm Europe. No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo".
Al momento, sono inclini a partecipare esponenti della sinistra Pd. "Molti dei promotori - fa notare uno di loro - sono saliti sul palco della manifestazione per Gaza. E la stessa rete ha condiviso il nostro percorso di mobilitazione contro il decreto Sicurezza e per i Sì ai referendum". Fra i riformisti, invece, le adesioni sono più improbabili. Il tema riarmo è stato l'ultimo motivo di scintille fra l'eurodeputata Pd Pina Picierno, che è favorevole, e Conte, anche in queste ore impegnato ai gazebo del Network Giovani M5s contro il Piano Ue, nell'ambito della settimana di mobilitazione europea in occasione del vertice Nato a L'Aja del 24 e 25 giugno.
"Non mi sembra" che la posizione di Picierno "sia quella ufficiale del Pd", ha detto Conte, sollevando le proteste dei riformisti, come i parlamentari Filippo Sensi e Marianna Madia: "Non spetta a Conte decidere chi è del Pd". Per adesioni e riflessioni c'è tempo fino a sabato: appuntamento alle 14, da Porta San Paolo. "Noi parteciperemo - ha detto Conte - Siamo da sempre in prima linea a dire no al riarmo, no a a una corsa all'escalation militare. Vogliamo politici e governanti che si assumano la responsabilità e il coraggio di indirizzare i conflitti a soluzione". Ci sarà anche Avs: "Saremo in tante e tanti - ha scritto Fratoianni sui social - contro il riarmo e contro la follia dell'aumento delle spese militari". E Bonelli: "ll riarmo sta trascinando l'Italia in un'economia di guerra".
ansa