Perché per il morbillo si aspettano 12 mesi prima di vaccinare il neonato?

Gentile lettore,
molte donne oggi in età fertile hanno avuto il morbillo in forma naturale, sviluppando anticorpi che passano al bambino durante la gravidanza. Nei primi mesi di vita, i bambini figli di queste donne ricevono una certa protezione contro il morbillo grazie a questi anticorpi specifici. Questi anticorpi, però, possono ridurre l’efficacia del vaccino se somministrato troppo presto, perché il sistema immunitario del neonato non riuscirebbe a rispondere in modo ottimale. Ecco perché la vaccinazione contro il morbillo viene di solito programmata dopo i 12 mesi, quando gli anticorpi materni sono diminuiti e il vaccino riesce a stimolare una protezione forte e duratura nel bambino.
In situazioni particolari (come viaggi in Paesi dove il morbillo è ancora diffuso o in caso di focolai), può essere raccomandata una dose precoce già dai 6 mesi di età. In questi casi, però, la vaccinazione va ripetuta dopo l’anno di età, perché la prima dose anticipata potrebbe non essere sufficiente a garantire una protezione duratura.
In sintesi, si attende il compimento dei 12 mesi per il vaccino contro il morbillo perché prima il bambino potrebbe avere ancora anticorpi materni che riducono l’efficacia del vaccino.
* Susanna Esposito è professoressa ordinaria di Pediatria, direttrice della Clinica Pediatrica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, e coordinatrice del Tavolo tecnico Malattie infettive della Società Italiana di Pediatria (Sip).
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