Scompenso cardiaco, l’Ai analizza la voce dei pazienti per capire quando hanno bisogno di aiuto


Monitorare i pazienti che soffrono di scompenso cardiaco direttamente a casa, attraverso un sistema che sfrutta l’Intelligenza Artificiale (Ia) per riconoscere cambiamenti nella voce o nel linguaggio che possono annunciare l’aggravarsi della malattia. È questo l’obiettivo di Avatar-Sc, il sistema di telemonitoraggio domiciliare sviluppato da Ospedale Niguarda, Fondazione Cardiotoracovascolare Angelo De Gasperis Ets, Università degli Studi dell’Insubria e Politecnico di Milano.
I sintomi dello scompenso cardiacoSecondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca) è la prima ragione di ricovero ospedaliero fra gli over 65. Le cause scatenanti possono essere diverse, dalla disfunzione sistolica del ventricolo sinistro al danneggiamento delle valvole cardiache, e il risultato è che il cuore non riesce più a contrarsi e pompare il sangue in modo ottimale. Nella maggior parte dei casi la malattia si cronicizza, cioè non si guarisce mai del tutto, e le terapie sono generalmente mirate a contenere i disturbi che ne derivano. Questi ultimi possono variare da persona a persona, e vanno dall’affanno, al gonfiore agli arti inferiori, alla perdita di peso involontaria, alla tosse persistente.
Gli effetti sulla voceL’insufficiente contrazione del muscolo cardiaco porta all’accumulo di liquidi nei polmoni (edema polmonare), fatto che, insieme alla difficoltà respiratoria che ne deriva, può alterare la voce del paziente. Diversi gruppi di ricerca si stanno concentrando proprio su quest’ultimo aspetto, nel tentativo di sviluppare dei metodi non invasivi per riconoscere prima possibile i segnali che indicano l’aggravarsi della patologia, semplicemente a partire dal monitoraggio della voce dei pazienti.
Come funziona Avatar-ScAvatar-Sc ha esattamente questo scopo. Il progetto mira infatti allo sviluppo di un sistema di telemonitoraggio domiciliare pensato appunto per analizzare la voce e il linguaggio dei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco, anticipando l’assistenza ai pazienti, spiega Mirco Pezzoli del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano. "Analizzare la voce dei pazienti per capire, prima che accada, quando serve intervenire: è questa la sfida che affrontiamo con Avatar-Sc. La nostra esperienza permetterà di sviluppare strumenti predittivi che potranno essere davvero utili nella pratica clinica quotidiana”.
Accanto all’obiettivo di monitoraggio clinico - non esclusivo ma in aggiunta ai metodi tradizionali, spiegano i suoi ideatori - lo scopo di Avatac-Sc è anche quello di avvicinare i pazienti alla tecnologia, conclude Tamara Rabà del Servizio di Psicologia Clinica del Niguarda: "Lavoreremo per garantire che l’interfaccia non solo raccolga dati clinici utili, ma supporti anche il benessere psicologico e relazionale dei pazienti, valorizzando l’empatia e la comprensione come strumenti di cura”.
repubblica