Brian Eno: “Microsoft complice di Israele nelle stragi di Gaza”

Trent’anni fa, Brian Eno collaborava con Microsoft, per creare il suono di avvio di Windows 95. Ieri, il musicista inglese ha pubblicato una lettera aperta all'azienda di Redmond, accusandola di complicità nelle operazioni militari israeliane a Gaza. La lettera, intitolata Not in My Name, non è solo una condanna morale, ma un atto concreto: Eno ha annunciato la donazione dei proventi derivanti dai diritti d'autore del brano alle vittime del conflitto. “Se un suono può segnalare un vero cambiamento, che sia questo”, ha scritto.
Le accuseIl musicista contesta specificamente i contratti tra Microsoft e il Ministero della Difesa israeliano, citando l'uso di Azure AI, servizi cloud e sistemi di traduzione linguistica in operazioni militari. Secondo fonti interne all'azienda, queste tecnologie sarebbero impiegate per "localizzare ostaggi" e potenziare la sorveglianza di massa. Per Eno, ciò equivale a un sostegno attivo alla "pulizia etnica sistematica", violando i principi di neutralità che dovrebbero guidare una corporation globale.
Microsoft dichiara di non aver trovato "prove dell'uso dannoso delle nostre tecnologie", aggiungendo che i clienti militari utilizzano server autonomi. Tuttavia, questa posizione appare sempre più insostenibile. Come nota Eno, l'azienda sta affrontando un danno di immagine crescente, con boicottaggi e critiche da parte della comunità tech: la stessa Azure AI celebrata per innovazioni mediche e ambientali viene ora associata alla guerra.
Un codice etico globale per l'IASecondo Stockholm International Peace Research Institute, il 67% delle startup israeliane in IA ricevono fondi da Microsoft e Google. Eno mette in luce come l'opacità degli algoritmi e la complessità del cloud permettano alle aziende di negare responsabilità, e contemporaneamente di fornire strumenti che possono essere utilizzati sia in ambito civile sia militare. "Costruire sistemi che abilitano crimini di guerra rende complici di quei crimini", scrive Eno.
E dal 2024, il gruppo No complicity with Oppression and Apartheid (NOAA), formato da dipendenti Microsoft, ha organizzato proteste contro i contratti con Israele. Durante il 50° anniversario dell'azienda, due ingegneri hanno interrotto l'evento gridando "Microsoft finanzia il genocidio", e sono stati poi licenziati. Eno cita esplicitamente questi attivisti, esortando a "stare dalla parte di chi rischia il lavoro per la giustizia". Il caso ricorda le controversie su Project Maven di Google nel 2018, quando i dipendenti si ribellarono all'uso dell'IA per il targeting militare.
"Se una tecnologia può essere usata per uccidere, non deve essere commercializzata", prosegue. E sottolinea anche la necessità di un trattato internazionale che regoli l'uso dell'IA in guerra, qualcosa di simile alla Convenzione di Ginevra per le armi chimiche. Un'idea che sta guadagnando consensi: nel 2024, l'ONU ha istituito un panel su Etica e IA, mentre l'UE ha vietato i sistemi di riconoscimento facciale in contesti militari.
Il suono di un’epocaNel 1995, Brian Eno accettò una sfida apparentemente impossibile: comporre un brano di 3,25 secondi che incarnasse "ispirazione, universalità, ottimismo e futurismo". Dopo molte prove, nacque un accordo di sei note in la maggiore, diventato il simbolo sonoro della rivoluzione digitale e ascoltato da miliardi di utenti.
Oggi la discografia di Brian Eno conta oltre cinquanta album come solista o in collaborazione con altri, alcuni dei quali hanno segnato la storia della musica, ad esempio Another Green World, Before and After Science, Music For Airports. E c’è il lavoro con Bowie, Talking Heads, U2, Coldplay (e Damon Albarn e tanti altri): da produttore, ha rivoluzionato il mondo del rock e venduto milioni di copie, ma nella storia della musica, l’inglese Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno è entrato come membro dei Roxy Music, nel 1972. Trent’anni fa, quando fi chiamato da Microsoft, era già universalmente riconosciuto come il padre dell’ambient, così la collaborazione sembrò un bizzarro connubio tra avanguardia e mainstream: "Volevo creare qualcosa che sembrasse infinito, come un pezzo di musica che non iniziava né finiva".
L'ingresso di The Microsoft Sound nel National Recording Registry avrebbe dovuto segnare l'apoteosi di questa collaborazione. Invece, il musicista inglese ha trasformato il riconoscimento in denuncia, legando l'eredità culturale del brano alla crisi umanitaria in corso. “La musica non è fatta solo di note, è lo spazio tra le note", scrisse anni fa: oggi quello spazio si è riempito di urla.
La Repubblica