Come l’intelligenza artificiale cambierà il mondo del ciclismo
In che modo l’intelligenza artificiale può impattare positivamente sul ciclismo? Se n’è parlato al Future Summit, evento pre-inaugurale dedicato al B2B del recente FSA Bike Festival Riva del Garda, tra gli happening europei di riferimento del mountain biking che da 31 anni rappresenta l’appuntamento ufficiale dell’apertura della stagione delle ruote grasse.
La tavola rotonda, moderata dalla giornalista sportiva tedesca Petra Bindl, ha ospitato un panel di relatori del settore AI: Claudius Zick, ex manager Amazon, Hannes Neupert, specializzato nella mobilità, pioniere delle e-bike e presidente di ExtraEnergy e.V. (tra le organizzazioni no-profit più riconosciute a livello mondiale per l’informazione, la tutela dei consumatori e la promozione di veicoli elettrici leggeri), Andrea Ziliani, content creator e bike tester e Ciro Malacarne, ingegnere meccatronico specializzato in produzione additiva, il processo industriale che crea oggetti, strato per strato, partendo da modelli 3D.
Dai programmi di allenamento alla Formula 1, la presenza dell’AI nello sport
I campi di applicazione dell’intelligenza artificiale nello sport sono molteplici. Parando di performance, per esempio, l’AI è una della nuove frontiere dell’allenamento moderno. Basti pensare all’utilizzo che si può fare dei dati personali dell’atleta (frequenza cardiaca, potenza, cadenza, idratazione, ore di sonno, etc.) ricavati da un semplicissimo sportwatch e analizzati da vicino per monitorare parametri come riposo, stress giornaliero e avvicinamento verso la gara obiettivo, e costruire piani di allenamento specifici su misura che includano tutti questi fattori fondamentali per l’esito positivo o negativo di una prestazione.
Nel ciclismo l’intelligenza artificiale è arrivata già da un paio d’anni. Team come la Ineos Grenadiers, per esempio, la utilizzano per fare test aerodinamici e previsioni sui tracciati di gara. Oppure, come nel caso della matematica Vittoria Bussi (che pochi giorni fa, in Messico, ha firmato il nuovo record dell’ora superando il muro dei 50 km), per esplorarne l’utilizzo nella gestione di dati complessi che non possono essere processati con i classici modelli di statistica. Ma nella lista degli sport che hanno cominciato ad utilizzare la AI c’è anche il basket NBA, che ne trae soluzioni innovative per ottimizzare le tecniche di lancio della palla e, soprattutto, prevenire gli infortuni. E all’appello non mancano nemmeno la Formula 1 e la vela, tra le discipline sportive più complesse e avanzate dal punto di vista tecnologico, dove l’intelligenza artificiale sta conquistando un ruolo sempre più significativo nell’evoluzione delle prestazioni di monoposto e imbarcazioni e nell’analisi di dati e strategie di gara.
AI nel ciclismo, dallo sviluppo del prodotto alla sicurezza
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel ciclismo potrebbe coinvolgere, a breve, anche lo sviluppo delle linee produttive: «L’AI può essere impiegata dal punto di vista dello sviluppo del prodotto, anche se al momento l’impatto è molto limitato. Penso però che sia qualcosa che possa cambiare rapidamente. Credo che tra un paio d’anni non ci sarà nessun nuovo prodotto sul mercato che non abbia usufruito della AI per ottimizzarne lo sviluppo, abbreviarlo e ottenere risultati migliori», ha detto Hannes Neupert nel corso del dibattito al Future Summit, sottolineando anche l’importanza e i possibili scenari sul tema della sicurezza che però, in questa fase, rimangono ancora top secret: «Attualmente tante aziende stanno lavorando a progetti di pre-sviluppo che ovviamente sono segreti, ma di certo la sicurezza dei ciclisti e la prevenzione degli incidenti è uno di quegli argomenti che con l’intelligenza artificiale potrebbe avere una grande evoluzione».
E poi c’è il tema, più semplice ma non meno importante, della comunicazione. Le aziende del mondo bike, infatti, lavorano tantissimo con l’Asia. Pensare a rapporti di lavoro dove l’Europa e il continente asiatico dialogano meglio grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, potrebbe rendere tutto molto più semplice. Un esempio di questo “fattore linguistico” è stato dato proprio al pubblico presente al Future Summit che, in linea con la tematica della tavola rotonda, ha avuto accesso a una traduzione simultanea interamente realizzata dall’intelligenza artificiale. Attraverso un codice QR e un’App web, infatti, tutti i partecipanti hanno potuto ascoltare in cuffia (e in tempo reale) la traduzione nella propria lingua o leggerla trascritta sullo schermo del proprio dispositivo mobile.
Un turismo sportivo cominciato negli anni ‘90
Il Bike Festival Riva del Garda 2025 ha accolto oltre 80.000 visitatori in quattro giorni (dal 1 al 4 maggio) e più di 2.500 bikers impegnati nelle diverse gare in programma. Numeri che hanno confermato come l’evento nato a metà degli anni ‘90 da una visione, sia diventato in questi anni un punto di riferimento anche per il turismo sportivo. Lo ha raccontato a Il Sole 24 Ore Stefano Barbieri, imprenditore mantovano che a Riva del Garda è titolare insieme alla moglie di una storica gelateria a due passi da lago: «La storia di Riva del Garda è legata indissolubilmente alla vela, ma il Bike Festival ha in un certo senso sostituito sport come il Windsurf in termini di importanza. Nel 1994, durante la prima edizione, io gestivo una spaghetteria. Vidi arrivare un gruppo di bikers che cercava qualcosa da mangiare ma non volevano né panini né dolci. Gli proposi spaghetti e lasagne. Furono entusiasti. Qui oggi nessuno si meraviglia se alle 23:30 le strade sono deserte, perché tutti sanno che il giorno dopo, dalle 7 del mattino, le persone saranno già operative per pedalare, andare ad arrampicare ad Arco o fare qualche trekking lungo uno dei tanti sentieri del Garda Trentino. Il Bike Festival ha cambiato profondamente il concetto di turismo sportivo dell’Alto Garda. Chi partecipa, poi torna anche nei mesi di giugno, luglio e agosto».
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