Giornata mondiale delle emoji: una festa globale tra faccine, record e nuove icone digitali

Il 17 luglio non è una data scelta a caso: è il giorno che appare sull’emoji del calendario sui dispositivi Apple, fissata lì dal 2002, quando venne annunciata l’app iCal durante il MacWorld Expo. Da questo curioso dettaglio Jeremy Burge, il fondatore di Emojipedia, ha lanciato nel 2014 al World Emoji Day, che oggi è una vera celebrazione internazionale, con migliaia di utenti, brand e piattaforme social coinvolti in vario modo. Secondo il sito ufficiale WorldEmojiDay.com, la giornata è pensata per divertirsi ma anche per riflettere su come le emoji siano diventate una parte essenziale della comunicazione globale. Forse in questi ultimi anni sono invecchiate un po’, nell’uso (molto sobrio da parte dei più giovani) e nell’abuso (dei Boomer e in parte dei Millennials), ma l’aspetto interessante è che in ogni caso ciascuna generazione tuffata nel perimetro digitale ha infine trovato il suo personale modo per ricodificare secondo la propria sensibilità questi onnipresenti pittogrammi.
Una festa virale e competitivaLa Giornata mondiale delle Emoji non si limita a semplici post online: ogni anno sui social spopolano hashtag come #WorldEmojiDay con sfide creative, eventi digitali e perfino concerti o performance artistiche legate al mondo delle emoji. Uno degli appuntamenti più attesi è quello con i World Emoji Awards, i premi ufficiali organizzati proprio da Emojipedia per incoronare le emoji più popolari dell’anno o quelle più attese tra i set ancora in fase di approvazione da parte di Unicode. È anche il momento in cui aziende e piattaforme colgono l’occasione per annunciare nuovi gruppi di emoji o aggiornamenti software che le introducono. L’Unicode Consortium è un’organizzazione che si occupa di orchestrare la standardizzazione dei caratteri e l'interoperabilità fra i dispositivi di produttori diversi che usano sistemi differenti.
Emoji: numeri da capogiroL’importanza delle emoji si misura naturalmente anche in cifre: Emojipedia registra oltre 45 milioni di ricerche al mese sul significato delle varie faccine e simboli. E c’è un’emoji che, più di tutte, è diventata un simbolo mondiale: la famigerata Face with Tears of Joy, la faccina che ride a crepapelle, che negli anni scorsi ha dominato le classifiche come emoji più usata in assoluto, con miliardi di utilizzi e sfumature che variano dalla risata di cuore alla presa in giro. Anche la BBC, nel suo speciale dedicato al World Emoji Day sottolinea come queste piccole icone siano ormai considerate un linguaggio universale, tanto da diventare parte integrante della cultura pop e perfino delle strategie di marketing. Forse troppo, a volte. In modo irritante, spesso. E con fiammate che ci portano talvolta a “metterci a dieta” dal loro impiego forsennato. Ma comunque, ormai, difficilmente sostituibile.
Le emoji nella vita di tutti i giorniMa quanto usiamo davvero le 3.521 emoji che abbiamo a disposizione sulle tastiere digitali dei nostri smartphone? Secondo dati globali citati dalla BBC ogni giorno vengono inviati oltre 10 miliardi di emoji in messaggi, chat e social network, piattaforme di ogni genere. Sono utilizzate da persone di tutte le età – l’impressione, in particolare, è che appunto il loro uso smodato aumenti con l’avanzare del tempo - che le considerano fondamentali per esprimere emozioni o chiarire il tono di una conversazione, spesso in realtà non riuscendoci poi troppo. E non solo nei messaggi personali: le emoji compaiono sempre più spesso in comunicazioni ufficiali, post aziendali e le abbiamo viste in centinaia di occasioni in campagne pubblicitarie, a dimostrazione di quanto questo linguaggio visivo sia ormai radicato nella nostra quotidianità.
Le new entry del 2025Ogni World Emoji Day è anche l’occasione per parlare delle novità in arrivo. Quest’anno, le new entry più attese fanno parte dello standard Unicode 16.0, approvato nel settembre del 2024 ma diventato di uso più diffuso nel 2025 mano a mano che i diversi produttori hanno rilasciato gli aggiornamenti dei propri sistemi operativi. Sono otto nuove emoji: la faccina stanca e sfinita, l’impronta digitale, una macchia o pennellata, un ortaggio a radice, l’albero spoglio), l’arpa, la pala e la bandiera di Sark, una delle isole del Canale della Manica. Secondo Emojipedia, la “faccina esausta” è già la più popolare tra le nuove arrivate, seguita dalla macchia e dalla pala, simboli usati in contesti creativi o di lavoro digitale. Apple, con iOS 18.4 rilasciato il 31 marzo 2025, ha reso animate tutte e otto le nuove emoji.
Il ritorno di EmojiTrackerUn’altra novità del 2025 è il ritorno online di emojitracker.com, un sito che traccia in tempo reale quante volte ogni emoji viene usata su X (ex Twitter). Dopo un periodo offline, il servizio – un tempo piuttosto consultato - è tornato per soddisfare la curiosità di chi vuole sapere, in ogni istante, quale sia l’emoji più cliccata sul pianeta, almeno su quella piattaforma. Un termometro dell’umore globale, capace di rivelare come la popolarità delle emoji cambi con eventi mondiali, trend virali o semplicemente con lo stato d’animo collettivo.
I candidati per il 2025-2026Tra poche settimane, il 9 settembre, Unicode dovrebbe approvare ufficialmente i candidati alla versione Emoji 17.0, in arrivo insieme allo standard Unicode 17.0. Tra le nuove emoji proposte ci sono simboli e oggetti curiosi come lo scrigno del tesoro, la faccia distorta, un trombone, un torsolo di mela e persino dei lottatori di Wrestling. Gli appassionati possono già esplorare l’intero elenco delle emoji in bozza qui.
Una lingua universale (ma in continua evoluzione)La Giornata mondiale delle emoji non è solo una ricorrenza un po’ giocosa e un po’ tech ma anche un momento per riflettere su come queste piccole icone abbiano trasformato il nostro modo di comunicare. Dalla prima faccina giapponese negli anni Novanta – ma la loro storia è complicata: se Shigetaka Kurita, un allora 27enne grafico giapponese, è spesso accreditato per aver creato il primo set di 176 emoji nel 1999 per la piattaforma i-mode di NTT DoCoMo, ci sarebbe da considerare anche le emoticon testuali ideate da Scott Fahlman addirittura nel 1982 e alcuni altri progenitori - siamo arrivati a un sistema globale con migliaia di simboli che esprimono emozioni, attività, cibi, sport, oggetti, segni, stemmi, culture e persino questioni sociali. E spesso, come nel caso della fetta di anguria per la Palestina, vengono utilizzate, magari per un richiamo cromatico, per veicolare cause e solidarietà ai popoli oppressi. Secondo gli esperti le emoji aiutano le persone a esprimersi più facilmente, soprattutto online, dove a volte mancano i toni vocali, tutto o parte del linguaggio del corpo e non si ha tempo per scrivere quanto si vorrebbe. E se è vero che “una faccina vale più di mille parole”, il World Emoji Day è la giornata perfetta per ricordarlo, brindando – naturalmente – con l’emoji del calice. Un grande classico, è vero, ma ogni tanto si può fare.
La Repubblica