Israele e Iran continuano a scambiarsi attacchi, alimentando il timore di un conflitto più ampio.

Israele e Iran hanno lanciato nuovi attacchi reciproci domenica mattina, alimentando i timori di un conflitto più ampio dopo che lo Stato ebraico ha ampliato la sua campagna a sorpresa con un attacco al più grande giacimento di gas del mondo.

Teheran ha sospeso i colloqui sul nucleare, che Washington ha definito l'unico modo per fermare i bombardamenti israeliani, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che gli attacchi non sono nulla in confronto a ciò che l'Iran vedrà nei prossimi giorni.

L' esercito israeliano ha dichiarato che l'Iran ha lanciato altri missili verso il suo territorio sabato sera e sta lavorando per intercettarli. Ha aggiunto che sta attaccando obiettivi militari a Teheran.

Diversi proiettili erano visibili nel cielo notturno sopra Gerusalemme sabato sera. Le sirene antiaeree non hanno suonato in città, ma sono state attivate ad Haifa, nel nord di Israele.

Il servizio di ambulanza israeliano ha riferito che una donna sulla ventina è morta e altre 13 persone sono rimaste ferite dopo che un missile ha colpito un'abitazione nel nord di Israele.

I media israeliani hanno riferito che tre persone sono state uccise in un attacco a Tamra, una città a maggioranza palestinese.

L'Iran ha affermato che il deposito di petrolio di Shahran a Teheran è stato preso di mira da un attacco israeliano, ma che la situazione è sotto controllo e che è scoppiato un incendio dopo un attacco a una raffineria nei pressi della capitale.

Secondo quanto riportato domenica dall'agenzia di stampa iraniana Tasnim, gli attacchi israeliani hanno colpito anche l'edificio del Ministero della Difesa iraniano a Teheran, provocando danni di lieve entità.

La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha dichiarato che missili e droni hanno attaccato infrastrutture energetiche e impianti che producono carburante per i caccia israeliani. Ha avvertito che gli attacchi sarebbero stati "più estesi" se Israele avesse continuato le ostilità.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito l'Iran che il peggio sta per arrivare. Ha affermato che non è troppo tardi per fermare la campagna israeliana, ma solo se Teheran accettasse rapidamente una drastica riduzione del suo programma nucleare.

L'Oman, paese ospitante, ha confermato che il prossimo round di colloqui, previsto per domenica, è stato annullato. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha dichiarato che tenere colloqui era ingiustificato mentre continuavano gli attacchi "barbari" di Israele.

Nel primo apparente attacco alle infrastrutture energetiche dell'Iran, i media locali hanno riferito di un incendio scoppiato sabato dopo che Israele ha bombardato il giacimento di gas di South Pars nella provincia meridionale di Bushehr.

Netanyahu ha affermato che gli attacchi di Israele avrebbero potuto ritardare di anni il programma nucleare iraniano e ha respinto le richieste internazionali di moderazione.

"Colpiremo ogni luogo e ogni obiettivo del regime degli ayatollah, e ciò che avete provato finora non è nulla in confronto a ciò che riceverete nei prossimi giorni", ha affermato in un videomessaggio.

Decine di morti

L'Iran ha dichiarato che il primo giorno sono state uccise 78 persone e il secondo decine di altre, tra cui 60 quando un missile ha raso al suolo un condominio di 14 piani a Teheran, dove 29 delle vittime erano bambini.

La televisione di Stato ha trasmesso le immagini di un edificio schiacciato dai detriti, con la facciata di diversi piani superiori riversa su un lato della strada e lastre di cemento appese a un edificio vicino.

"Fumo e polvere riempivano tutta la casa e non riuscivamo a respirare", ha raccontato Mohsen Salehi, 45 anni, residente di Teheran, all'agenzia di stampa iraniana WANA dopo che un attacco aereo notturno aveva svegliato la sua famiglia.

L'Iran ha lanciato la sua raffica di missili di rappresaglia venerdì sera, uccidendo almeno tre persone in Israele. Le sirene antiaeree hanno costretto gli israeliani a correre al riparo mentre ondate di missili solcavano il cielo e gli intercettori si precipitavano ad affrontarli.

Le preoccupazioni circa una possibile interruzione delle esportazioni di petrolio della regione avevano già fatto salire i prezzi del greggio fino al 9% venerdì, nonostante Israele non sia riuscito a interrompere l'industria petrolifera e del gas iraniana nel primo giorno della campagna.

Il generale iraniano Esmail Kosari ha dichiarato che Teheran sta valutando la possibilità di chiudere lo Stretto di Hormuz, che controlla l'accesso delle petroliere al Golfo.

Mentre Israele afferma che la sua operazione potrebbe durare settimane e incita il popolo iraniano a ribellarsi ai suoi governanti clericali islamici, crescono i timori di una conflagrazione regionale che potrebbe coinvolgere potenze esterne.

"Se (la Guida Suprema Ayatollah Ali) Khamenei continua a lanciare missili sul fronte israeliano, Teheran brucerà", ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.

Teheran ha avvertito gli alleati di Israele che anche le loro basi militari nella regione sarebbero state attaccate se avessero contribuito ad abbattere i missili iraniani.

Tuttavia, 20 mesi di guerra a Gaza e il conflitto in Libano dello scorso anno hanno decimato i più forti partner regionali di Teheran, Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano, riducendo le loro possibilità di ritorsione.

Sabato un funzionario militare ha dichiarato che Israele ha causato danni significativi agli impianti nucleari iraniani di Natanz e Isfahan, ma finora non ha attaccato un altro sito di arricchimento dell'uranio, Fordow, scavato in una montagna.

Il funzionario ha affermato che Israele aveva "eliminato i ranghi più alti della sua leadership militare" e ucciso nove scienziati nucleari che erano "le principali fonti di conoscenza, le principali forze trainanti del programma (nucleare)".

Teheran insiste sul fatto che il programma è interamente civile e non mira alla bomba atomica. Tuttavia, l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite ha denunciato questa settimana che viola i suoi obblighi ai sensi del Trattato di non proliferazione nucleare.