L'INE ha ricevuto 38 denunce di violenza politica di genere contro 26 candidati del PJF (Partito della Giustizia Federale).

L'Istituto elettorale nazionale (INE) ha annunciato di non aver trovato prove sufficienti per stabilire l'ineleggibilità di alcun candidato alla magistratura per mancato rispetto del cosiddetto sistema "8 su 8", per latitanza dalla giustizia o per debito di mantenimento dei figli.
Nel presentare un rapporto preliminare sul seguito dato a 13 denunce specifiche presentate da cittadini e organizzazioni della società civile contro vari candidati per presunta violazione delle norme di genere, l'INE ha riferito di non aver trovato finora elementi sufficienti per ritirare le loro candidature.
Secondo l'INE, è fondamentale che i rapporti siano accompagnati dalle risoluzioni finali emanate dalle autorità competenti, come richiesto dall'attuale quadro costituzionale e giuridico.
Ad oggi, è stato riferito che sono state ricevute 38 denunce contro 26 candidati della magistratura per presunti reati di violenza politica contro le donne basati sul genere, e cinque casi ricevuti tra il 1° e il 3 giugno sono attualmente in fase di revisione.
L'INE ha inoltre riferito che continuerà a esaminare i candidati segnalati per verificare se vi siano mandati di arresto o sentenze definitive che sospendano i loro diritti politici ed elettorali.
Casi in dettaglio
Tra le accuse figurano tre presunti debitori di mantenimento dei figli; tre per violenza domestica e uno per violenza domestica equivalente; uno per stupro di minore e latitante; uno per crimini contro la libertà e la sicurezza sessuale; uno per violenza politica contro le donne; uno per essere un latitante; uno per molestie sul posto di lavoro; e uno per perdita dei diritti politici ed elettorali.
Da parte sua, la consigliera Carla Humphrey ha sottolineato l'importanza di rafforzare i meccanismi di verifica delle informazioni fornite in merito a potenziali reclami, poiché ha trovato sorprendente la mancanza di riscontri.
"Mi colpisce molto il fatto che in tutti i casi presentati sia stata riscontrata la mancanza di riscontri. Uno dei miei colleghi ha già fatto un'osservazione al riguardo. E a questo punto, è sorprendente perché la gravità della condotta segnalata giustifica un'indagine più approfondita, con non una sola richiesta, ma diverse, per accertare e valutare le informazioni a disposizione delle autorità che stiamo richiedendo", ha affermato.
Nel frattempo, la Consigliera Dania Ravel ha osservato che il rapporto descrive tre persone che aspirano a far parte dello SCJN, della Camera Regionale del Tribunale Elettorale e di una Corte Collegiale di Circuito. Sono state accusate di violenza politica contro le donne e/o rientrano in uno dei criteri del sistema "8 su 8".
Va inoltre sottolineato che alcuni casi continueranno a essere oggetto di indagine, in quanto non mancheranno conclusioni in assenza di una risposta ferma da parte di alcune autorità.
"Viene menzionato anche il caso di un candidato a magistrato di un tribunale distrettuale che è stato denunciato per violenza domestica. Non abbiamo ricevuto risposta dalle autorità competenti in merito, ma ritengo che sarebbe opportuno, in questo caso specifico, poiché è già stato accertato che esisteva una denuncia in merito, ma non possiamo accedervi, che anche l'imputato ne sia informato, in modo che possa esprimere quanto ritiene opportuno", ha affermato in merito a uno di questi casi.
Infine, è stato precisato che le indagini proseguiranno fino al 15 giugno, quando l'INE dichiarerà valide le elezioni e rilascerà i certificati di maggioranza ai vincitori delle elezioni giudiziarie.
Eleconomista