Andare in bici fa bene al cervello: meno rischi di demenza, soprattutto se si inizia da giovani
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Anche andare in bicicletta al supermercato, in palestra o da un amico? Ottima idea! Non solo per la tua forma fisica, ma anche per il tuo cervello. Una nuova ricerca dimostra che le persone che vanno in bicicletta hanno spesso un rischio inferiore di demenza. E la differenza è significativa.
L'effetto positivo sembra essere particolarmente significativo tra i giovani adulti.
Scienziati cinesi e australiani hanno analizzato i dati sanitari di quasi 500.000 britannici, con un'età media di 56 anni. Hanno esaminato il modo in cui le persone si spostano quotidianamente, non per lavoro, ma per attività sociali o pratiche. I dati sono stati confrontati con lo sviluppo di malattie cerebrali come l'Alzheimer e altre forme di demenza .
Le conclusioni sono chiare. Rispetto alle persone che utilizzano principalmente mezzi di trasporto non attivi (come auto o autobus), i ciclisti hanno:
Rischio di demenza inferiore del 19% in generale
Rischio di Alzheimer inferiore del 21%
40% in meno di probabilità di demenza precoce (prima dei 65 anni)
Rischio inferiore del 17% di sviluppare demenza in età avanzata.
I ciclisti non solo erano più sani, ma avevano anche letteralmente "il cervello più pieno". Le scansioni cerebrali hanno mostrato che avevano più materia grigia in alcune aree del cervello, tra cui l'ippocampo, una regione importante per la memoria, l'apprendimento e la percezione spaziale.
Perché andare in bicicletta aiuta? Secondo i ricercatori, è una combinazione di fattori. Si tratta di sforzo fisico, prontezza mentale, necessità di orientarsi e di gestire il traffico. "Andare in bicicletta è semplice, ma richiede molto sia al corpo che alla mente", scrivono.
L'effetto probabilmente non è dovuto solo al movimento in sé. Anche l'aria fresca e la luce del giorno possono contribuire a un cervello più sano. Anche le persone che camminano o che camminano solo parzialmente hanno visto una leggera riduzione del rischio, ma l'effetto è stato maggiore tra i ciclisti .
È sorprendente che le persone con una predisposizione ereditaria all'Alzheimer, il gene APOE4, abbiano tratto minori benefici dal ciclismo. Ciononostante, anche in loro è stato riscontrato un effetto positivo.
I ricercatori sottolineano che si tratta di un'associazione, non di un rapporto causa-effetto. Molti sono i fattori che giocano un ruolo nella demenza. Tuttavia, i loro risultati si integrano bene con studi precedenti che collegano l'attività fisica a una migliore salute cerebrale.
E questa scoperta arriva proprio al momento giusto: il numero di persone affette da demenza sta aumentando rapidamente in tutto il mondo. Nel 2019, erano 55 milioni. Si prevede che nel 2050 questo numero salirà a 139 milioni.
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