Tribunale olandese esaminerà la richiesta collettiva sugli impianti mammari Allergan

Martedì i giudici di Amsterdam inizieranno a esaminare una causa collettiva contro la società farmaceutica statunitense Allergan, ora parte di AbbVie, sui rischi per la salute legati alle sue protesi mammarie testurizzate.

Il caso è stato intentato dall'organizzazione per i diritti delle donne Bureau Clara Wichmann per conto di circa 60.000 donne nei Paesi Bassi che hanno ricevuto gli impianti Biocell di Allergan prima che fossero ritirati dal mercato nel 2019.

Il gruppo chiede un risarcimento per i costi di rimozione e ricostruzione, nonché per i danni causati dal dolore, dalla malattia e dall'incertezza a lungo termine.

Gli avvocati del gruppo sostengono che gli impianti erano difettosi, comportando il rischio di sviluppare un raro tipo di linfoma (BIA-ALCL) e altri disturbi, tra cui stanchezza cronica e dolore. Sostengono inoltre che Allergan non abbia avvisato tempestivamente i pazienti, pur essendo a conoscenza dei rischi.

"Le donne che lamentano problemi non dovrebbero dover pagare di tasca propria per rimuovere le protesi. Allergan ha consegnato un prodotto difettoso, e allora la regola è semplice: non va bene, rimborso", ha affermato Linde Bryk, responsabile del contenzioso strategico presso Bureau Clara Wichmann.

L'avvocato Jantina Hiemstra ha aggiunto che gli impianti "non fornivano la sicurezza che le donne avevano il diritto di aspettarsi" e ha invitato il produttore ad assumersi la responsabilità.

La richiesta è stata presentata ai sensi della legge olandese sui danni di massa (WAMCA).

La procedura è stata temporaneamente sospesa nel 2024 per cercare un accordo, ma è ripresa dopo il fallimento dei colloqui.

Il tribunale fisserà la data della sentenza dopo l'udienza. Bureau Clara Wichmann chiede un risarcimento danni di oltre 900 milioni di euro.