Uno specialista con competenze di intelligenza artificiale troverà lavoro più facilmente e guadagnerà di più
– Osserviamo sempre più che la conoscenza degli strumenti di intelligenza artificiale sta diventando una risorsa preziosa nel recruiting, soprattutto per posizioni di livello esperto e manageriale – afferma Marcin Roszkowski, esperto di recruiting presso la società di consulenza HR HRK. Le osservazioni di HRK sono confermate dal recente studio PwC - 2025 Global AI Jobs Barometer, che ha mostrato un aumento sistematico della quota di offerte di lavoro che richiedono competenze in intelligenza artificiale.
Specialisti di intelligenza artificiale ricercati con urgenzaSecondo i dati PwC, mentre il numero totale di offerte di lavoro nei paesi analizzati è diminuito dell'11,3% (su base annua) nel 2024, il numero di offerte che richiedono competenze in intelligenza artificiale è aumentato del 7,5% nello stesso periodo. L'edizione polacca dello studio ha mostrato risultati simili: con un numero inferiore di annunci di lavoro pubblicati in Polonia, la quota di offerte che richiedono la conoscenza di strumenti informatici è aumentata al 2,5%.
La percentuale di offerte di lavoro che richiedono competenze in IA è aumentata in tutti i settori nel corso del tempo, ma la crescita più rapida si è registrata nei servizi ICT (dal 2% nel 2018 al 9,6% nel 2024) e nei servizi professionali (dallo 0,7% nel 2018 al 4% nel 2024). Una tendenza simile si osserva nei paesi sviluppati di tutto il mondo; secondo la Federal Reserve di Atlanta, lo scorso anno l'1,7% di tutte le offerte di lavoro negli Stati Uniti richiedeva competenze in IA.
Nonostante il crescente numero di offerte di lavoro per specialisti e manager esperti di intelligenza artificiale, le regole per l'utilizzo di questi strumenti rimangono una sfida. Come dimostra lo studio di HRK di giugno, condotto su LinkedIn tra oltre 250 specialisti e manager, ben il 58% di loro lavora in aziende che non regolamentano l'uso dell'intelligenza artificiale.
Le aziende stanno implementando politiche di utilizzo dell'intelligenza artificialeLo studio, che "Rzeczpospolita" è stato il primo a descrivere, mostra che solo il 19% delle aziende ha introdotto regole chiare per l'utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale. Lo stesso numero (19%) di intervistati ha confermato che le proprie aziende dispongono di normative parziali e imprecise, e il 4% ha ammesso che l'uso dell'IA è completamente vietato sul posto di lavoro.
Secondo Marcin Roszkowski, sebbene le linee guida interne sull'uso dell'IA siano presenti principalmente nelle grandi aziende, la tendenza a organizzare questo settore è chiara. Soprattutto perché l'intelligenza artificiale sta diventando sempre più uno strumento di lavoro, accelerando le operazioni e supportando le analisi.
– Le persone in grado di lavorare efficacemente con le tecnologie otterranno il massimo vantaggio sul mercato del lavoro – afferma l'esperto di HRK. Lo dimostra già il Barometro globale delle professioni legate all'intelligenza artificiale di PwC: nel 2024, le persone che conoscevano gli strumenti di intelligenza artificiale guadagnavano in media il 56% in più rispetto ai colleghi che non avevano queste competenze.
RP