I contratti collettivi garantiscono aumenti salariali

Secondo un nuovo rapporto del Centre for Labour Relations (CRL) presentato al Ministero del Lavoro, i salari negoziati nei contratti collettivi sono cresciuti del 7,4% lo scorso anno. "Per quanto riguarda la variazione salariale, nel 2024 è aumentata del 7,3% in termini nominali e del 2,7% in termini reali, dati più favorevoli rispetto a quelli del 2023 (rispettivamente del 6,9% e dello 0,1%)", si legge nel rapporto.
I dati mostrano inoltre che il Paese ha chiuso il 2024 con una diminuzione del numero di Strumenti Collettivi di Regolamentazione (IRCT) (566) rispetto al 2023 (706), il che rappresenta un calo del 19,83%. Il dato del 2023 era stato il più alto dall'inizio della serie nel 2010.
La ministra del Lavoro, Rosário Palma Ramalho, ha commentato questi dati sostenendo che, nonostante la battuta d'arresto, "il dinamismo della contrattazione collettiva persiste", aggiungendo che nell'anno precedente erano stati numerosi i primi accordi.
Ma ha sottolineato come "buona notizia" il fatto che gli accordi aziendali continuino a essere più frequenti dei contratti collettivi: il 51% contro il 40%. "Questo riflette una tendenza della contrattazione collettiva a un livello più specializzato, ovvero quello aziendale. Questo generalmente si traduce in soluzioni più adattabili all'azienda e più mirate a tale realtà", ha sostenuto Rosário Palma Ramalho.
Per quanto riguarda i decreti di proroga, nel 2024 ne sono stati pubblicati 86, il 27% in meno rispetto al 2023 (118). Il rapporto evidenzia alcuni aspetti: si tratta per lo più di revisioni parziali di convenzioni (61 su 86) e circa il 29% corrisponde a revisioni globali (25 su 86), senza che si registri alcuna proroga di alcuna prima convenzione. Ciò riguarda 21 settori di attività del CAE, con la "solita predominanza" di industria e commercio.
Secondo i dati presentati, 16 ordinanze di proroga si sono opposte alla proroga durante la fase di consultazione pubblica: tre su iniziativa del datore di lavoro, nove del sindacato e quattro di entrambi. Per il Ministro del Lavoro, "è un segno di maturità. Le associazioni sindacali vogliono la contrattazione collettiva".
Per quanto riguarda la risoluzione dei contratti collettivi, è stato pubblicato un solo accordo di revoca, su un totale di 15, tra il 2010 e il 2024, e un avviso di risoluzione, su un totale di 26, tra il 2010 e il 2024. Con questi dati, Rosário Palma Ramalho parla di stabilità, ma lancia un avvertimento: "La stabilità è positiva, ma può significare una perdita di dinamismo. Dobbiamo considerare questo aspetto".
Il rapporto CRL mostra che, in relazione alla Cina continentale, gli accordi sono diminuiti da 299 (2023) a 293 (2024). Ciononostante, il numero di lavoratori potenzialmente coperti da contratti collettivi e ordinanze sulle condizioni di lavoro pubblicate è aumentato da 825.269 (2023) a 1.037.520 nel 2024. Rivela inoltre che il 90% dei lavoratori potenzialmente coperti da accordi pubblicati nel 2024 rientra in strumenti settoriali.
Jornal Sol