La coda all'INSS quasi raddoppia in un anno e potrebbe generare un impatto di miliardi di dollari sui conti pubblici

La lista d'attesa per l'analisi delle richieste di prestazioni concesse dall'Istituto nazionale di sicurezza sociale (INSS) è quasi raddoppiata in un anno e potrebbe avere un impatto di 16 miliardi di R$ sulle previsioni di bilancio per il 2025, secondo le proiezioni dell'Istituto fiscale indipendente (IFI), agenzia legata al Senato.
Secondo i dati del Bollettino statistico della sicurezza sociale (BEPS), ad aprile 2025 erano 2,68 milioni le richieste in fase di analisi, il che rappresenta un aumento di oltre il 90% rispetto al numero di richieste registrate nello stesso mese dell'anno scorso, quando erano 1,4 milioni le richieste in attesa di risposta.
Quasi metà della coda riguarda le domande di indennità di invalidità. Seguono le richieste di prestazioni sociali e pensionistiche.
Il livello più alto di coda è stato registrato a marzo di quest'anno, quando 2,707 milioni di domande erano in attesa di analisi da parte dell'INSS.
I dati sulla coda nel 2025 sono stati pubblicati solo venerdì scorso (16) dall’INSS e dal Ministero della Sicurezza Sociale. Prima dell'aggiornamento, le ultime informazioni disponibili risalivano a dicembre 2024, quando la coda era di 2,04 milioni.
Impatto miliardario sui conti pubbliciSecondo il rapporto di monitoraggio fiscale di aprile redatto dall'Independent Fiscal Institution (IFI), uno dei motivi dell'aumento delle code all'INSS potrebbe essere stato lo sciopero degli esperti medici nell'agosto dell'anno scorso e nell'aprile di quest'anno.
Secondo la valutazione dell'IFI, la fine dello sciopero degli esperti dell'INSS dovrebbe accelerare il ritmo della concessione dei sussidi.
Sulla base dei dati di dicembre 2024, quando la coda era più breve, l'IFI stima una spesa per la previdenza sociale di 16 miliardi di R$ in più rispetto ai 1.015 miliardi di R$ previsti nel Bilancio 2025.
Il governo ha puntato a ridurre la lista d'attesa ripristinando il programma che prevede il pagamento di un bonus agli esperti medici e ai dipendenti dell'INSS.
D'altro canto, il provvedimento potrebbe incrementare l'erogazione dei benefici e, di conseguenza, aumentare le spese dell'INSS.
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