Le borse di Lisbona e quelle europee restano in territorio negativo e il petrolio sale di oltre il 7% con il conflitto tra Israele e Iran

I mercati azionari portoghesi ed europei continuano a registrare perdite. L'attacco di Israele all'Iran ha fatto impennare i prezzi del petrolio. A metà della sessione di borsa, la materia prima era già salita di oltre il 7%.
La borsa di Lisbona chiude a metà sessione con un calo dello 0,34% a 7.501,43 punti.
Il calo maggiore ha interessato CTT, che è sceso del 2,69% a 7,23 euro, seguito da EDP Renováveis, che è sceso dell'1,70% a 9,56 euro, e Mota-Engil, che è sceso dell'1,48% a 4,11 euro.
In rosso anche Corticeira Amorim, Altri, Sonae, REN, Jerónimo Martins, NOS e Navigator.
In attivo è Galp Energia, in rialzo dell'1,78% a 15,98 euro, seguito da Semapa, in rialzo dello 0,74% a 16,30 euro, e Banco Comercial Português (BCP), in rialzo dello 0,54% a 0,67 euro.
Anche Ibersol e EDP sono in attivo.
I principali mercati azionari europei sono in calo. Il DAX (Germania) è in calo dell'1,45%, il CAC 40 (Francia) è in calo dell'1,06% e il FTSE 100 (Regno Unito) è in calo dello 0,32%.
L'AEX (Paesi Bassi) scende dello 0,57%, l'IBEX 35 (Spagna) si deprezza dell'1,52% e il FTSE MIB (Italia) scende dell'1,35%.
Il petrolio continua ad apprezzarsi fortemente. Il Brent sale del 7,6% a 74,63 dollari e il greggio sale dell'8,1% a 73,55 dollari.
L'euro è sceso dello 0,74% rispetto al dollaro a 1,15007 dollari e l'euro è sceso dello 0,16% rispetto alla sterlina a 0,84964 sterline.
jornaleconomico