Moody's taglia il rating degli Stati Uniti sul debito

Moody's, una delle agenzie di rating più influenti al mondo, ha annunciato venerdì di aver ritirato il rating massimo assegnato agli Stati Uniti a causa dell'accumulo di debito pubblico. Si tratta di una decisione storica che arriva dopo che l'agenzia aveva assegnato un outlook "negativo" al rating precedente (Aaa), il massimo della scala.
Ciò conferma un rischio già riconosciuto sui mercati finanziari da diverse settimane: il rischio che, dopo che Moody's ha assegnato il rating massimo a un outlook negativo, gli Stati Uniti finiscano per tagliare il rating creditizio con cui emettono debito pubblico sui mercati finanziari. Il rating è stato declassato da Aaa ad Aa1, il secondo più alto sulla scala di Moody's.
La decisione è giustificata dal fatto che gli Stati Uniti hanno livelli di debito accumulato e importi annuali spesi per ripagare tale debito peggiori rispetto ai rapporti tipici dei paesi a cui Moody's assegna un rating di rischio di credito massimo.
“Le amministrazioni successive [alla Casa Bianca] non sono riuscite a concordare misure capaci di invertire la tendenza degli elevati deficit e dell’aumento dei costi del debito pubblico”, nota Moody’s, che sottolinea anche i tagli fiscali che negli ultimi anni hanno ridotto significativamente le entrate fiscali.
Moody's prevede che gli Stati Uniti potrebbero ritrovarsi con un deficit annuale pari a quasi il 9% nel prossimo decennio, un livello persino peggiore dell'attuale 6,4%. Il debito federale potrebbe raggiungere il 140% del PIL entro il 2035, un altro indicatore che, se confermato, supererebbe di gran lunga qualsiasi valore normalmente associato alla sostenibilità del debito pubblico di un Paese.
D'altro canto, l'agenzia non effettua un taglio più ampio (e lascia il nuovo rating con un outlook "stabile") perché ritiene ancora che gli Stati Uniti abbiano alcune eccezionalità nella loro economia e nella loro capacità di credito, associate alle "dimensioni e alla resilienza" dell'economia. D'altro canto, il fatto che il dollaro sia una valuta di riserva internazionale è un fattore che rafforza il rating creditizio degli Stati Uniti.
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