Il deficit fiscale dei paesi OCSE scende al 4,6% del PIL nel 2023, secondo il rapporto biennale

Il deficit fiscale dei paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è sceso al 4,6% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2023, secondo un rapporto biennale sulla governance pubblica globale, pubblicato giovedì 19. Il risultato rappresenta un miglioramento rispetto al rapporto precedente, che mostrava un deficit del 7,5% nel 2021, ma rimane ben al di sopra della media pre-pandemica del 2,9%.
Il rapporto evidenzia che sei paesi dell'organizzazione hanno registrato un surplus nel 2023, mentre altri 31 hanno registrato un deficit. Nel 2021, solo quattro paesi avevano registrato un surplus.
L'OCSE rileva che anche la spesa pubblica è diminuita, dal 48,3% del PIL nel 2021 al 42,6% del PIL nel 2023, a causa della cessazione delle misure di stimolo governative volte a mitigare gli effetti della pandemia di COVID-19. Ciononostante, nella maggior parte dei paesi OCSE la spesa è rimasta al di sopra del periodo pandemico, ad eccezione di Australia, Norvegia, Danimarca, Svizzera, Irlanda, Svezia e Portogallo.
Gli investimenti pubblici sono aumentati in media di 0,2 punti percentuali (pp) nei paesi OCSE nel 2023, raggiungendo il 3,5% del PIL, riflettendo aumenti in 24 dei 37 paesi analizzati. Nello specifico, nel settore della difesa, i paesi OCSE hanno speso in media il 2,2% del PIL, mentre i paesi dell'Unione Europea (UE) che appartengono all'OCSE hanno investito l'1,3%, entrambi stabili rispetto al 2021. La spesa per la difesa negli Stati Uniti è scesa dal 3,3% al 3%. Tra i paesi analizzati, Israele ha registrato il maggiore investimento in difesa nel 2023, pari al 6,1% del PIL, con un aumento di 1 pp.
L'indagine ha inoltre mostrato che il 59% della popolazione nei paesi analizzati ha identificato l'inflazione come una delle principali preoccupazioni, seguita dalla disuguaglianza sociale (33%) e dalla disoccupazione (22%). Secondo il rapporto, il 12,6% dei giovani rientra nella categoria "né studia né lavora", in calo rispetto al 15% del 2021.
Oltre un terzo della popolazione ritiene che i governi soddisfino le proprie esigenze, rispetto al 41% che non è d'accordo, e quasi tutti i paesi dell'OCSE stanno conducendo una revisione della spesa per risanare le proprie finanze pubbliche entro il 2023.
IstoÉ