Kassio vota a favore dell'articolo 19 e STF conclude il processo sul quadro normativo sui diritti civili di Internet

La Corte Suprema Federale ha concluso questo giovedì 27 il processo di ripercussione generale sulla responsabilità delle piattaforme digitali per i contenuti degli utenti. L'ultimo voto è stato espresso dal ministro Kassio Nunes Marques , a favore della costituzionalità dell'articolo 19 dell'Internet Civil Rights Framework, allineandosi alla corrente minoritaria della Corte .
Di conseguenza, il punteggio finale del processo è stato di 8 a 3 per l'incostituzionalità del dispositivo, ovvero la maggior parte dei ministri ha capito che le piattaforme possono essere ritenute civilmente responsabili per contenuti illegali anche senza un previo ordine del tribunale, cambiando la logica in vigore dall'entrata in vigore del Quadro civile nel 2014.
Nel suo voto, Kassio ha riconosciuto le trasformazioni dell'ambiente digitale e le preoccupazioni espresse da altri ministri, ma ha sostenuto che qualsiasi modifica al regime di responsabilità dovrebbe essere apportata dal Congresso nazionale e non dalla magistratura.
" Condivido le preoccupazioni relative alla necessità di un'adeguata tutela dei diritti fondamentali. Tuttavia, ritengo che il Congresso Nazionale sia la sede più appropriata per condurre questa discussione ", ha affermato.
Secondo il ministro, l'articolo 19 dovrebbe essere interpretato nel contesto di un insieme più ampio di norme esistenti, che, a suo dire, "garantiscono un equilibrio tra libertà di espressione e protezione contro gli abusi su Internet". Ha inoltre invitato i membri del Congresso ad approfondire il dibattito normativo in Brasile.
"Riconosco la legittimità costituzionale dell'articolo 19 dell'Internet Civil Rights Framework e respingo i due ricorsi straordinari", ha concluso.
Il processo è iniziato più di due anni fa e si è svolto in undici sessioni plenarie. La decisione, ora firmata, sarà vincolante per l'intera magistratura, modificando significativamente il modo in cui social network, siti web e app moderano i contenuti e rispondono ai danni causati da post di terzi.
STF stabilisce una nuova tesi con responsabilità ampliataLa posizione di Nunes Marques è stata respinta. A maggioranza, la Corte Suprema ha stabilito che l'articolo 19 è parzialmente incostituzionale, in quanto non tutela i diritti fondamentali e la democrazia. La Corte ha stabilito che le piattaforme possono essere ritenute civilmente responsabili in determinate situazioni, anche senza un previo ordine del tribunale, in particolare in caso di contenuti illeciti gravi, come incitamento all'odio, attacchi alla democrazia, incitamento alla violenza, pornografia minorile, tra gli altri.
L'intesa prevede inoltre che, in casi specifici, come il paid boosting o l'uso di robot per la diffusione artificiale di contenuti, le piattaforme saranno presunte responsabili, a meno che non dimostrino di aver agito diligentemente per rimuovere il materiale.
La decisione include anche una serie di obblighi di trasparenza, obblighi di rappresentanza legale in Brasile e meccanismi di autoregolamentazione. Gli effetti della decisione sono stati modulati: la tesi si applicherà solo ai casi futuri, nel rispetto delle decisioni già divenute definitive.
CartaCapital