Viaggio di Lai Ching-te in America Latina: tifone Danas o interferenza cinese - Perché il presidente taiwanese ha annullato il tour?

Secondo quanto riferito, il presidente di Taiwan Lai Ching-te ha rinviato una visita programmata in America Latina, scatenando un dibattito sui motivi del ritardo. Si ipotizza che Lai visiterà la regione il mese prossimo, nell'ambito degli sforzi per rafforzare i legami con i pochi alleati diplomatici rimasti di Taiwan, soprattutto perché diversi paesi hanno recentemente cambiato alleanza con la Cina, che rivendica Taiwan come parte del suo territorio, ha riportato The Guardian. Tuttavia, il governo taiwanese ha affermato che il presidente non ha in programma viaggi all'estero a causa delle crescenti preoccupazioni interne, tra cui i recenti disastri naturali e le trattative tariffarie in corso con gli Stati Uniti. Il paese è ancora scosso dal tifone Danas, che all'inizio di questo mese si è abbattuto sulla densamente popolata costa occidentale dell'isola, portando venti record e danni ingenti alle abitazioni e alle infrastrutture elettriche. I funzionari dell'ambasciata in Guatemala hanno citato "un tifone che ha causato numerosi disastri naturali" come motivo del rinvio della visita. Una fonte ha riferito a Reuters che Lai avrebbe dovuto concentrarsi sull'organizzazione della risposta della sua amministrazione alle condizioni meteorologiche estreme in patria. Nel frattempo, sono emerse notizie contrastanti su una possibile sosta a New York, originariamente prevista nell'itinerario di Lai. L'AP ha citato una fonte vicina alle discussioni, la quale ha affermato che gli Stati Uniti "avevano chiesto a Taipei di riorganizzare il transito, di non farlo passare per New York". Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti hanno negato l'autorizzazione allo scalo dopo che la Cina ha sollevato obiezioni a Washington. Gli Stati Uniti hanno storicamente consentito tali transiti da parte di alti funzionari taiwanesi, ma si prevedeva che la proposta di Lai avrebbe provocato Pechino, in un momento in cui il presidente Donald Trump sta cercando un accordo commerciale con la Cina. Il governo cinese protesta sistematicamente contro qualsiasi segno di sostegno a Taiwan da parte di Washington. Commentando la questione, la portavoce del Dipartimento di Stato americano Tammy Bruce ha dichiarato durante un briefing di routine che non sono stati confermati piani ufficiali, rendendo la questione "ipotetica". "Al momento, non ci sono stati... piani di viaggio per il presidente. Di conseguenza, non c'è stato nulla di cancellato", ha affermato. Bruce ha ribadito che le pratiche di transito degli Stati Uniti per i leader taiwanesi rimangono "pienamente coerenti con la nostra politica e prassi di lunga data". Jason Hsu, ricercatore senior presso l'Hudson Institute ed ex legislatore di Taiwan, ha sottolineato che Taipei coordina regolarmente tali transiti con Washington e ha definito "anormale" che gli Stati Uniti non approvino lo scalo, soprattutto perché tali visite sono coperte dal Taiwan Relations Act. "Se gli Stati Uniti avessero impedito lo scalo di Lai", ha aggiunto, "l'amministrazione Trump sembrerebbe adattarsi alle linee rosse imposte dalla Cina". I Democratici negli Stati Uniti non hanno tardato a criticare l'amministrazione Trump. Raja Krishnamoorthi, il principale esponente democratico della commissione Cina della Camera, ha definito la mossa "un altro esempio del cedimento dell'amministrazione Trump alla Cina nella speranza di raggiungere un accordo commerciale". "In passato, i presidenti di entrambi i partiti hanno consentito ai funzionari di Taiwan di transitare attraverso gli Stati Uniti e ora non dovrebbe essere diverso", ha affermato in una nota.