Un nuovo studio dimostra che il tracciamento di Google persiste anche con gli strumenti per la privacy

Google e il suo monitoraggio delle attività degli utenti non sono altro che un recente studio di SafetyDetectives, condotto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Svizzera e in Svezia, che rivela la natura pervasiva dei meccanismi di monitoraggio di Google su Internet.
La ricerca, condivisa con Hackread.com, indica che, sebbene i motori di ricerca incentrati sulla privacy come DuckDuckGo possano ridurre l'esposizione, sfuggire completamente alla portata di Google rimane una sfida significativa. Lo studio ha simulato le posizioni utilizzando una macchina virtuale e una VPN per garantire una raccolta accurata dei dati regionali.
I risultati rivelano che il monitoraggio di Google si estende ben oltre i suoi prodotti, essendo profondamente integrato in innumerevoli siti web tramite strumenti come Google Analytics , AdSense e YouTube. Questi dati aiutano Google a creare profili utente dettagliati per pubblicità mirate e personalizzazione, affermano i ricercatori.
Google Deep Reach e monitoraggio specifico dei contenutiLo studio evidenzia che il tracciamento di Google può essere ridotto del 50% con DuckDuckGo, in particolare in Paesi con normative sulla privacy più severe come Svizzera e Svezia. Ad esempio, Google Analytics, uno strumento per l'analisi del traffico web, è comparso solo nel 14-17% delle visite a DuckDuckGo in questi Paesi attenti alla privacy, un calo notevole rispetto al 45-53% registrato utilizzando la Ricerca Google.
Tuttavia, il rapporto ha anche rilevato che negli Stati Uniti oltre il 40% delle pagine inviava dati a Google anche utilizzando DuckDuckGo. Nel Regno Unito si è osservato un leggero miglioramento, con un monitoraggio sceso dal 47% su Google al 29% con DuckDuckGo. Google Analytics, descritto come "onnipresente", è stato rilevato in una sessione di DuckDuckGo su cinque in tutti e quattro i Paesi.
La ricerca ha anche individuato specifiche categorie di contenuti in cui il tracciamento di Google è più diffuso. Ad esempio, YouTube e le ricerche relative ai prodotti hanno costantemente attivato una maggiore probabilità di essere tracciati da Google, indipendentemente dal motore di ricerca utilizzato.
Al contrario, le visite a piattaforme come Wikipedia e TikTok hanno mostrato un tracciamento da parte di Google minimo o nullo. Ciò suggerisce che il tipo di contenuto a cui si accede gioca un ruolo cruciale nell'entità della raccolta di dati da parte di Google.
Lo studio sottolinea che la posizione geografica influenza significativamente il livello di tracciamento di Google. Negli Stati Uniti, i tracker di Google erano praticamente inevitabili, spesso presenti sul 100% dei siti web visitati in alcuni test, anche quando veniva utilizzata un'alternativa incentrata sulla privacy come DuckDuckGo.
Ciò è dovuto principalmente all'integrazione di analisi e annunci pubblicitari su siti di notizie e commerciali. Al contrario, Svezia e Svizzera hanno registrato un numero inferiore di casi di tracciamento, con DuckDuckGo che si è dimostrato più efficace nel bloccare i tracker, soprattutto su articoli di notizie e Wikipedia.
Google Analytics si è rivelato il tracker più utilizzato in tutti e quattro i Paesi, comparendo su quasi il 50% dei siti visitati, a dimostrazione della sua profonda integrazione con l'infrastruttura web. Tra gli altri tracker di rilievo figurano i Servizi Google (API, Maps, Fonts, Gtag), servizi generali che integrano l'infrastruttura di Google. La loro integrazione è stata particolarmente elevata in Svezia e negli Stati Uniti.
DoubleClick, un servizio di monitoraggio degli annunci pubblicitari, è apparso più frequentemente in Svizzera, mentre gli incorporamenti di YouTube, che consentono la riproduzione di video su altri siti, hanno registrato un utilizzo maggiore negli Stati Uniti e nel Regno Unito rispetto a Svezia e Svizzera.
Questi dati completi evidenziano che, nonostante le normative sulla privacy comeil GDPR , i servizi integrati di Google continuano a raccogliere dati degli utenti, rendendo difficile per l'utente medio di Internet una fuga completa.
HackRead