Legittimità della forza a Città del Messico

L'uso legittimo della forza è una delle prove più delicate della maturità istituzionale di uno Stato. Non si tratta di quanti proiettili, uniformi o operazioni vengono eseguite, ma piuttosto di come, quando e perché vengono usate.
In una società governata dallo stato di diritto, l'uso della forza da parte di un'autorità che reagisce a un'emergenza e l'uso delle armi da fuoco contro le forze dell'ordine rappresentano lo strumento definitivo. Anche in tali condizioni, è legittimo e spesso, in situazioni estreme, inevitabile.
Città del Messico si è trovata ad affrontare questa prova ieri, quando un istruttore di CrossFit è stato privato della sua libertà all'interno del Centro pastorale per l'assistenza ai giovani, presso la chiesa di San Jorge, nel quartiere Gustavo A. Madero.
Questa situazione, causata da un presunto allontanamento illegittimo o illegale dell'aggressore dal centro in cui lavorava, ha messo a rischio una vita e ha allertato l'intera comunità. L'esito, con l'uso della forza letale dopo l'attacco diretto a un negoziatore dell'ufficio del Procuratore Generale, ha confermato azioni conformi alla legge, alla proporzionalità e alla volontà di fornire assistenza.
Quando l'aggressore armato fece irruzione, si barricò e prese in ostaggio l'istruttore, lo Stato intervenne. Dal Gabinetto di Sicurezza, che era in sessione in quel momento, il capo del governo, Clara Brugada, diede istruzioni sulle azioni da intraprendere in conformità con i protocolli istituzionali.
In modo coordinato, indipendente da interessi particolari, la Procura Generale e la Segreteria per la Sicurezza Cittadina hanno avviato un'operazione congiunta. L'intento non era quello di contrastare, ma di dissuadere.
Dopo quasi due ore di dialogo, quando l'aggressore ha sparato al negoziatore – che ha riportato ferite superficiali al collo e al polso sinistro – il protocollo è cambiato: il personale tattico dell'SSC ha attivato l'uso della forza letale per proteggere vite umane. L'aggressore è stato ucciso.
Da un punto di vista giuridico, l'azione rientra nel quadro della Legge Nazionale sull'Uso della Forza, che al suo articolo sesto autorizza l'uso della forza letale quando non vi siano altre opzioni per proteggere la vita altrui o la propria. Lo stesso quadro giuridico impone di esaurire tutti i mezzi di persuasione e di coercizione non letali. Ciò è avvenuto. C'era una chiara base giuridica per l'intervento.
L'azione dimostra il tipo di corporazioni costituite a Città del Messico: addestrate a sapere quando contenere, insistere e intervenire con proporzionalità e razionalità. In primo luogo, come ha detto il sindaco, c'è la risoluzione pacifica dei conflitti attraverso l'intervento di istituzioni come l'Avvocatura Legale o il Consiglio Cittadino.
L'uso legittimo della forza può coesistere con la logica della cura, che richiede forza morale, moderazione emotiva, coordinamento istituzionale e capacità di rispondere al rischio.
@guerrerochipres

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