Malattie neurodegenerative: il ruolo centrale dei mitocondri

Una scoperta fondamentale
Finora gli scienziati hanno osservato un difetto nell'attività mitocondriale nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, ma una domanda fondamentale è rimasta senza risposta: questa disfunzione è una causa o una conseguenza della degenerazione neuronale?
I ricercatori dell'Inserm e dell'Università di Bordeaux, in collaborazione con l'Università di Moncton in Canada, hanno appena fornito una risposta decisiva. Hanno sviluppato uno strumento unico in grado di stimolare tempestivamente l'attività mitocondriale.
Il team ha creato un recettore artificiale chiamato "mitoDREADD-Gs", in grado di attivare determinate proteine (chiamate proteine G) direttamente nei mitocondri. Queste proteine svolgono un ruolo chiave nella modulazione dell'attività mitocondriale cerebrale.
I ricercatori hanno testato il loro dispositivo su modelli murini di demenza. I risultati sono stati convincenti: la stimolazione con mitoDREADD-Gs non solo ha aumentato l'attività mitocondriale, ma ha anche migliorato significativamente la memoria dei topi.
Questa scoperta suggerisce che un difetto nell'attività mitocondriale potrebbe essere la causa della degenerazione dei neuroni e non semplicemente una sua conseguenza.
"Questi risultati dovranno essere confermati, ma ci permettono di saperne di più sull'importante ruolo dei mitocondri nel corretto funzionamento del nostro cervello", spiega Étienne Hébert-Chatelain, professore presso l'Università di Moncton, coautore dello studio pubblicato lunedì 11 agosto sulla rivista Nature Neurosciences. "In definitiva, lo strumento sviluppato potrebbe consentirci di identificare i meccanismi molecolari e cellulari responsabili della demenza e facilitare lo sviluppo di bersagli terapeutici efficaci".
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SudOuest