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Innovazione, autonomia e inclusione: quando la tecnologia migliora la vita delle persone con disabilità visiva

Innovazione, autonomia e inclusione: quando la tecnologia migliora la vita delle persone con disabilità visiva

In Italia si stima che oltre 2 milioni di persone convivano con una disabilità visiva, ed è un dato che sembra destinato ad aumentare nei prossimi anni.

Il fenomeno è strettamente connesso ai cambiamenti demografici in atto: l’aumento dell’aspettativa di vita, unito all’invecchiamento della popolazione, ha portato alla crescita delle patologie legate alla vista, come la degenerazione maculare senile, il glaucoma e la retinopatia diabetica.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più dell’80% dei casi di ipovisione o cecità colpisce persone sopra i 50 anni, e oltre il 18% degli italiani sopra i 15 anni riferisce difficoltà visive più o meno gravi.

La disabilità visiva rappresenta non solo una condizione sanitaria, ma anche una questione sociale, occupazionale ed economica: chi non vede o vede poco ha difatti maggiori probabilità di vivere in condizioni di esclusione, con una minore partecipazione al mondo del lavoro, difficoltà nell’accesso ai servizi e una mobilità quotidiana fortemente limitata.

Le statistiche indicano che solo il 32,5% delle persone con disabilità è occupato, e la percentuale scende ulteriormente tra coloro che presentano disabilità sensoriali come la cecità.

A tutto ciò si aggiunge una difficoltà strutturale del sistema italiano nell’offrire percorsi di riabilitazione visiva capillari ed efficienti. La rete dei centri pubblici e convenzionati è limitata, spesso concentrata nei grandi centri urbani, e le tempistiche per ottenere diagnosi e supporti possono essere lunghe.

In mancanza di un’infrastruttura omogenea e accessibile, sono le soluzioni tecnologiche a basso impatto e ad alta efficacia a giocare un ruolo sempre più rilevante. Tecnologie assistive avanzate, se rese disponibili e sostenibili, possono rappresentare un punto di svolta per la qualità della vita delle persone cieche o ipovedenti.

Strumenti e bonus per chi affronta la disabilità visiva

Nel contesto italiano, le politiche di sostegno alle persone con disabilità visiva si concretizzano, in parte, attraverso una serie di agevolazioni fiscali, detrazioni e contributi pensati per ridurre il divario nell’accesso alle tecnologie assistive, all’abitazione e alla vita lavorativa.

Si tratta di strumenti messi a disposizione da norme consolidate (come la Legge 104/1992) e da misure introdotte o potenziate con la Legge di Bilancio 2025, pensate per accompagnare l’autonomia e la partecipazione attiva nella società.

Tra le misure principali spicca la possibilità di ottenere una detrazione IRPEF del 19% per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici: una categoria che comprende, oltre a software e dispositivi digitali, anche strumenti per la mobilità, come gli ausili elettronici.

Per beneficiare della detrazione, è necessario che l’ausilio sia funzionale a migliorare l’autonomia del soggetto disabile e che sia accompagnato da certificazione medica che ne attesti la necessità.

Un’altra misura rilevante è l’IVA agevolata al 4%, applicabile su acquisti di ausili destinati alle persone con disabilità, inclusi dispositivi mobili, strumenti per la lettura, la comunicazione e la locomozione. Si tratta di un’agevolazione importante che rende questi strumenti più accessibili anche in assenza di contributi diretti.

A queste si aggiungono il bonus barriere architettoniche, che consente una detrazione fiscale fino al 75% per interventi strutturali volti a rendere più accessibili gli spazi abitativi, e le agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui permessi lavorativi, congedi straordinari per i caregiver, contributi per l’assistenza personale e facilitazioni per l’acquisto di veicoli adattati.

In molti casi, questi incentivi sono combinabili, permettendo a famiglie e utenti finali di abbattere i costi legati all’acquisto di dispositivi come UltraCane, il bastone elettronico per non vedenti distribuito in Italia da un broker specializzato nel settore farmaceutico e sanitario.

Quando l’innovazione incontra il bisogno

UltraCane è il risultato di un progetto europeo nato nel Regno Unito e oggi distribuito anche in Italia, dove sta progressivamente conquistando attenzione per le sue caratteristiche uniche.

Si tratta di un ausilio tecnologico avanzato pensato per restituire autonomia, sicurezza e fiducia alle persone cieche e ipovedenti, integrando un sistema intelligente di rilevamento ostacoli basato su ultrasuoni a fascio stretto.

Questo tipo di tecnologia, utilizzata per la prima volta in un bastone elettronico, permette una lettura tridimensionale dell’ambiente, rilevando ostacoli non solo lungo il percorso ma anche all’altezza del torace e del volto, zone solitamente più esposte durante la deambulazione.

La sua efficacia nasce dall’integrazione tra un hardware sofisticato e un’interfaccia tattile estremamente intuitiva: due piccoli attuatori vibranti a contatto con il palmo della mano dell’utente, che trasmettono un feedback immediato sulla direzione (destra o sinistra) e sulla distanza dell’ostacolo.

Maggiore è la frequenza della vibrazione, più vicino è l’oggetto. Questo sistema, totalmente silenzioso e non invasivo, consente all’utente di muoversi mantenendo pieno utilizzo dell’udito, uno dei sensi principali per l’orientamento delle persone non vedenti.

Una delle funzioni più interessanti di UltraCane è la sua capacità di favorire la formazione di una mappa mentale dinamica. A ogni segnale ricevuto, l’utente aggiorna il proprio schema spaziale, sviluppando una rappresentazione precisa dell’ambiente circostante.

Questo si traduce in una maggiore prontezza nelle decisioni, in un minor carico cognitivo e in una sensazione generale di sicurezza. In molti casi, chi ha iniziato a utilizzare UltraCane ha riportato un aumento significativo della propria autonomia, non solo nei tragitti consueti, ma anche nell’esplorazione di nuovi ambienti.

Dal punto di vista tecnico, UltraCane è progettato per essere resistente, ergonomico e duraturo. La struttura in fibra leggera lo rende facile da maneggiare e comodo da trasportare.

Il dispositivo è alimentato da due batterie AA, che garantiscono un’autonomia fino a tre mesi in caso di utilizzo quotidiano regolare. Una scelta progettuale che elimina la necessità di ricariche frequenti e rende il bastone immediatamente operativo, anche in assenza di prese di corrente o connessioni. Inoltre, la facilità di reperibilità delle batterie consente all’utente di sostituirle autonomamente, senza difficoltà.

A differenza di altri ausili, UltraCane non si propone come uno strumento sperimentale o ipertecnologico riservato a pochi: è un dispositivo concreto, validato da anni di test sul campo, progettato per adattarsi alla realtà quotidiana delle persone cieche e ipovedenti. È anche per questo che UltraCane è stato distribuito in oltre 28 Paesi e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali come esempio virtuoso di tecnologia inclusiva.

Il supporto dei Lions e lo sport come strumento di inclusione

A rendere possibile la diffusione di UltraCane in Italia non è stato solo l’intervento del settore privato o la disponibilità di agevolazioni fiscali. Uno dei fattori determinanti è stato il sostegno diretto, continuativo e strutturato del Lions Clubs International, una delle più grandi organizzazioni umanitarie al mondo, attiva da oltre un secolo nella promozione dell’inclusione sociale e dell’accesso a strumenti educativi per le persone cieche o ipovedenti attraverso LEO, la loro struttura giovanile.

Il progetto ha preso forma in Italia nel 2010, quando il Lions Club Verona Cangrande organizzò il primo corso nazionale sull’utilizzo del bastone elettronico, coinvolgendo una formatrice francese e due utenti non vedenti. In quell’occasione vennero formate anche le prime due istruttrici italiane per l’uso del dispositivo.

L’iniziativa segnò l’inizio di una rete territoriale che negli anni successivi ha coinvolto altri club in tutto il Paese, tra cui Udine Agorà, Trento, Brescia e Lugano, portando alla distribuzione gratuita di numerosi dispositivi a persone con disabilità visiva.

Il contributo dei Lions non si è fermato all’acquisto e alla donazione di UltraCane: ogni consegna è stata infatti affiancata da un percorso individualizzato di apprendimento, in cui l’utente viene formato all’utilizzo del dispositivo, aiutato da volontari esperti e supportato nella costruzione della propria autonomia.

Un approccio che ha consentito a molte persone cieche o ipovedenti di superare la diffidenza iniziale verso la tecnologia, sperimentando in tempi brevi benefici concreti nella vita di tutti i giorni.

In parallelo, i Lions hanno da sempre riconosciuto nello sport un veicolo essenziale per l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Da anni l’organizzazione sostiene associazioni sportive e atleti con disabilità visiva, promuovendo discipline paralimpiche come showdown, torball, judo, atletica leggera, nuoto e calcio a 5 per ciechi.

Questi progetti non hanno solo una finalità agonistica: mirano a costruire ambienti relazionali e motivazionali nei quali l’autonomia personale possa essere sviluppata e rafforzata. Lo sport, in questo senso, diventa un’estensione della mobilità e dell’autodeterminazione.

Molti club Lions hanno avviato collaborazioni con scuole, centri giovanili, università e sezioni territoriali dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, favorendo l’integrazione scolastica, la formazione digitale e l’accesso a sussidi didattici. Iniziative come “Per vedere oltre” o “Tutti al mare” hanno mostrato come l’inclusione passi anche dai piccoli gesti e dalle esperienze quotidiane condivise.

Il messaggio che i Lions portano avanti, anche attraverso il sostegno a progetti come UltraCane, è semplice ma profondo: la tecnologia da sola non basta, se non è inserita in un tessuto sociale capace di accoglierla, promuoverla e accompagnarla.

E proprio grazie a questa visione – concreta, partecipativa, radicata nel territorio – migliaia di persone hanno potuto migliorare la propria qualità della vita e riconquistare spazi di autonomia, relazione e movimento.

Tecnologia per l’autonomia: una scelta possibile

L’integrazione tra tecnologia, visione sociale e reti territoriali virtuose è oggi uno dei modelli più efficaci per affrontare le sfide legate alla disabilità. UltraCane, il bastone per non vedenti, dimostra che è possibile progettare un ausilio tecnologico avanzato e, al tempo stesso, accessibile, umano, efficace. Non parliamo quindi di un semplice gadget, ma di un compagno di strada che migliora realmente la qualità della vita.

In un Paese dove la mobilità urbana è complessa anche per chi vede, e l’accesso a soluzioni personalizzate è ancora difficile, disporre di strumenti intelligenti può fare la differenza.

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