Filippo Galli: «Lecce, Camarda è la scelta giusta: non deluderà»

LECCE - Con il Milan, da calciatore, Filippo Galli ha vinto 5 scudetti, 4 Supercoppe italiane, 3 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe Uefa, 2 Coppe Intercontinentali. Una volta appese le scarpe al chiodo, ha allenato per due stagioni la Primavera rossonera, mentre nel 2008/2009 è stato, insieme a Mauro Tassotti, vice di Carlo Ancelotti in prima squadra. Dal 2009 al 2018 ha quindi rivestito il ruolo di direttore del settore giovanile del «Diavolo» ed è qui che ha avuto modo di vedere all’opera con continuità Francesco Camarda, neo centravanti del Lecce, che muoveva i primi passi in seno al club meneghino.
«Stante il mio incarico, l’ho seguito da vicino per tre stagioni - afferma l’ex centrale difensivo rossonero, che cura il blog “La complessità del calcio”, nel quale affronta temi legati al “mondo pallonaro” -. Ora, insieme alla società rossonera, ha scelto di giocare nel Lecce in prestito e penso sia stata la decisione giusta per la sua crescita. Tra l’altro, in giallorosso, ha sin qui fatto centro in tutte e tre le amichevoli disputate, realizzando cinque reti e muovendosi bene. In questo periodo i gol non portano punti ma, soprattutto per un attaccante, andare a segno dà entusiasmo, fa crescere l’autostima, aiuta a lavorare meglio».
Galli continua a seguire Camarda con grande attenzione: «È uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano. Siamo in molti a credere fermamente in lui. La qualità c’è. Si tratta di farla emergere a tutto tondo, con pazienza, mettendo in conto anche qualche passaggio a vuoto. Peccato che, nella scorsa annata, non è stato gestito in maniera ottimale. Ha fatto parte della formazione maggiore, di Milan Futuro e della Primavera ma, alla lunga, ha finito col giocare poco, quando invece avrebbe avuto bisogno di spazio per crescere. E per questo motivo che per lui il Lecce è una grande opportunità, anche perché il sodalizio salentino ha dimostrato di non avere timori ad affidarsi ai giovani».
Eppure in altre nazioni c’è una maggiore predisposizione a dare fiducia ai ragazzi: «In Italia, sotto questo profilo, noto meno coraggio, ma nei giorni scorsi, sul mio blog, ho approfondito la tematica e non sono comunque molti, nei top campionati, i calciatori classe 2008 che scendono regolarmente in campo».
Camarda sembra molto maturo per i suoi 17 anni: «Si consideri che da tempo ha i riflettori puntati su di sé, ma non ha mai perso di vista la realtà, è rimasto sempre con i piedi per terra. Questo aspetto è molto importante perché il talento, da solo, non basta per emergere».
Quando è stato presentato dal Lecce ha detto di sentirsi a proprio agio nell’area di rigore avversaria, ma di esserlo molto meno quando agisce fuori dai sedici metri rivali: «Capire quali aspetti migliorare nel proprio percorso è un passo fondamentale, ma non è esatto che Camarda non sappia giostrare fuori area, in quanto sa come legare il gioco, sa leggere gli sviluppi della manovra. Non è solo un finalizzatore. Propone e va a concludere l’azione».
Chiediamo a Filippo Galli cosa pensi della politica portata avanti negli ultimi anni dal Lecce, che tenta di centrare la salvezza, tenendo i conti in ordine: «Conciliare le due cose è tutt’altro che semplice, ma sempre più indispensabile. So che il responsabile dell’area tecnica Corvino è stato criticato per avare vinto uno scudetto Primavera con una compagine imbottita di stranieri, ma se le regole lo consentono non è possibile scandalizzarsi. Penso che sarebbe necessario introdurre un sistema di premi significativi a chi fa crescere e lancia i giovani italiani». Il calciomercato sarà ancora aperto per circa un mese e pertanto tante cose potrebbero cambiare, ma il Napoli campione d’Italia in carica è probabilmente il club che ha rinforzato di più la propria rosa: «De Laurentis, come Sticchi Damiani nel Lecce, è un altro presidente che mira a fare calcio tenendo i conti in ordine e ci riesce molto bene. I partenopei hanno effettuato sin qui ottimi acquisti e tutti mirati, andando a rinforzarsi nei ruoli nei quali ne avevano bisogno».
Dietro alla compagine allenata da Antonio Conte sembra esserci l’Inter: «I nerazzurri devono liberarsi mentalmente delle scorie lasciate da una stagione nella quale avrebbero potuto vincere su tutti i fronti, ma alla fine non hanno portato nulla a casa. L’organico, però, è di livello. Inoltre, spero che per lo scudetto possa lottare anche il Milan che, rimasto fuori dalle coppe europee, potrà lavorare l’intera settimana in prospettiva campionato. Confido nel lavoro di Allegri e di Tare».
La Gazzetta del Mezzogiorno