La Serie A studia la Ligue 1 che trasmetterà le partite sui suoi canali


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Da questa stagione la Lega calcio francese (LFP) trasmetterà otto partite in diretta (più una in differita) sul proprio canale, denominato Ligue 1+
Nessuna offerta ritenuta all’altezza del prodotto? E allora la Ligue 1 decide di fare da sola. Da questa stagione infatti la Lega calcio francese (LFP) trasmetterà otto partite in diretta (più una in differita) sul proprio canale, denominato Ligue 1+. La nona gara del weekend resterà invece su beIN Sports fino alla stagione 2028-29.
Dal prossimo 15 agosto dunque (data della ripresa della massima divisione transalpina) inizierà la diffusione delle partite. Questa decisione non esclude totalmente Dazn. La piattaforma di streaming infatti ha firmato un accordo non esclusivo con la LFP per trasmettere il nuovo canale della Lega fino al 2029.
Il costo dell’abbonamento che i tifosi francesi dovranno pagare per vedere Ligue 1+ è di appena 14.99 euro al mese, il più basso nella storia francese per questo tipo di servizio.
Al lancio di questo canale hanno contribuito diversi fattori. In primis il fatto che Dazn, presentatasi al bando dell’estate scorsa con un’offerta da 400 milioni di euro per otto partite a settimana, aveva inserito nell’accordo una clausola che le permetteva di recedere dal contratto nel caso in cui non fosse stato raggiunto il milione e mezzo di abbonati. Dato il mancato verificarsi di questo obiettivo, il broadcaster ha fatto valere la clausola di disimpegno.
Tutto ciò ha ovviamente creato un problema non di poco conto per una Lega francese già scottata dai mancati introiti promessi a suo tempo dal colosso sino-iberico Mediapro (oltre un miliardo di euro) e, anche in virtù di questa mancanza di fondi, alle prese con diverse situazioni ingarbugliate (non ultima quella dell’Olympique Lione di John Textor, appena riammesso in appello in Ligue 1 dopo una retrocessione in seconda divisione per questioni amministrative).
Che la nascita di un canale di Lega rappresenti la panacea di tutti i mali, resta da dimostrare. E questo perché le previsioni parlano di circa 150 milioni di introiti in questa stagione, dai quali però andranno sottratti i costi di produzione. L’obiettivo finale di Nicolas de Tavernost (direttore generale di LFP Media), vale a dire il raggiungimento di oltre due milioni di abbonati, è a oggi puramente teorico.
L’intera vicenda potrebbe avere delle ripercussioni anche al di qua della Alpi, con la nostra Lega calcio che è da anni alle prese con un aumento esorbitante dei costi e con la volontà di spremere ancora più soldi dai broadcaster. Proprio per questo anche alle nostre latitudini si è pensato di risolvere il problema promuovendo un canale di Lega.
Anche nel caso in cui si dovesse procedere su questa strada (e non tutti i presidenti sono concordi nel farlo) sarà difficile incassare più dei 900 milioni di euro a stagione (per cinque anni) ottenuti l’anno scorso da Dazn e Sky con un accordo valido fino alla stagione 2028-29. E questo non tanto e non solo per il fenomeno della pirateria (chiamato in causa a ogni soffio di vento dall’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo) quanto perché, per superare le cifre di Dazn e Sky, sarebbe necessario proporre gli abbonamenti a prezzi non certo vantaggiosi, che scoraggerebbero i potenziali sottoscrittori.
Ecco quindi che la strada maggiormente percorribile per far quadrare i conti resta quella di abbattere i costi (compensi dei giocatori, commissioni ai procuratori) piuttosto che quella di andare in cerca di un qualche Eldorado televisivo.
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