Passione giallorossa, a Lecce già superati i 10mila abbonamenti dopo due settimane

Dopo due settimane, nel pomeriggio di ieri, la campagna abbonamenti del Lecce ha sfondato la quota di diecimila tessere acquistate dai tifosi. Si procede speditamente verso la data dell’8 agosto, che chiuderà il periodo dedicato alla vendita ai vecchi abbonati intenzionati a conservare il proprio posto, sfruttando il diritto di prelazione concesso loro.
Sabato e domenica è prevista una pausa tecnica e poi, da lunedì 11 a mercoledì 27 si passerà alla vendita libera che comprenderà anche chi era già in possesso della tessera di ingresso allo stadio per le gare casalinghe, ma è intenzionato a cambiare posto oppure settore.
«Si procede a ritmi di sottoscrizione superiori a quelli registrati nelle precedenti stagioni - dice il vice presidente Corrado Liguori, che da sempre segue in prima persona la questione -. Di questo passo potremmo superare il record di 21.726 tessere acquistate dai nostri supporter nel 2024/2025. Prima di lanciare la campagna abbonamenti 2025/2026, abbiamo temporeggiato per avere il quadro preciso della situazione dello stadio in relazione ai lavori di ristrutturazione e di copertura che sono previsti e che devono essere ultimati entro agosto 2026. Poi, con la massima trasparenza, abbiamo comunicato ogni dettaglio e la nostra gente sta dimostrando di avere apprezzato la nostra volontà di essere il più possibile trasparenti circa i disagi che potrebbero registrarsi in alcuni match».
Importante, per Liguori, non è l’eventuale raggiungimento di un nuovo primato: «L’aspetto fondamentale è che la squadra potrà contare ancora una volta su un grande pubblico, che il “Via del Mare” sarà gremito da 25/26.000 tifosi ricchi di passione e desiderosi di essere il dodicesimo uomo. Oltre agli abbonati, infatti, nella passata annata abbiamo staccato sempre dai 2000 ai 7000 biglietti, facendo registrare una media di poco superiore alle 26.000 presenze in occasione delle gare casalinghe. Si tratta di una cifra che, in questa speciale classifica, in serie A, colloca il Lecce nelle prime dieci posizioni».
C’è un altro dato che rende orgoglioso Liguori: «È quello relativo al seguito che abbiamo in trasferta. Esodi come quello registratosi il 25 maggio scorso a Roma, all’Olimpico, nella decisiva sfida con la Lazio, ci riempiono d’orgoglio e sono la testimonianza dell’amore che lega il popolo salentino al Lecce. Ma il settore ospiti, quando siamo impegnati noi, è quasi sempre sold out anche in occasione di match che si disputano in giorni feriali ed a molti chilometri dalla nostra città, grazie a chi si sposta dal tacco d’Italia, ma anche ai nostri concittadini che risiedono fuori sede e che si stringono intorno a noi».
Liguori ribadisce un concetto più volte espresso dal presidente Saverio Sticchi Damiani: «Club come il nostro possono sperare di centrare il risultato sportivo prefissato solo se tutte le componenti danno il centodieci per cento. Dalla proprietà all’area tecnica, a chi lavora in società, dall’allenatore ed il suo staff, ai calciatori, ai tifosi. Il calcio italiano oramai è in gran parte in mani straniere ricchissime o che fanno capo a fondi d’investimento. Ci sono sproporzioni enormi sul piano economico, o per la differente capacità di spesa o perché c’è chi si indebita. Ecco perché portare il Lecce in salvo, senza fare follie, significa compiere una sorta di miracolo sportivo».
Il vice presidente ha seguito da vicino, per alcuni giorni, il lavoro della squadra nel ritiro di Bressanone: «Ho scelto di partire da Lecce con staff e calciatori per trasmettere la vicinanza della proprietà. In seno al gruppo, ho respirato un clima sereno e tanta voglia di dare il massimo. In tutti, ho notato una grande cultura del lavoro e Di Francesco segue una linea tattica ben precisa».
Le attenzioni dei tifosi sono rivolte soprattutto al mercato: «Non entro nel merito delle scelte della campagna acquisti, che non mi competono. Il Lecce non dispone di top player in campo. Li ha nell’area tecnica e rispondono ai nomi di Corvino e Trinchera. Se abbiamo centrato lo storico traguardo di cimentarci in serie A per la quarta stagione di fila, cosa che non era mai accaduta in quasi cento anni di storia, è grazie alla loro capacità di costruire la squadra con scelte azzeccate e sostenibili. Confido nella loro abilità nello scegliere i calciatori giusti».
La Gazzetta del Mezzogiorno