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Essere queer oggi è anche un atto politico. E il Toscana Pride lo ricorda a tuttə

Essere queer oggi è anche un atto politico. E il Toscana Pride lo ricorda a tuttə
La madrina di questa edizione, la drag Lalique Chouette

La madrina di questa edizione, la drag Lalique Chouette

Insieme, per abbattere le distanze. Insieme per buttare giù quei muri che separano, dietro ai quali, per troppo tempo, si sono nascoste. Per paura, per vergogna, perché la società fallocentrica ed eteronormata non le accettava e spesso ancora non le accetta. “Oggi siamo qui per dire che ci siamo, per ribadire che esistiamo, che non vogliamo più nasconderci. Per rivendicare e riappropriarci dei nostri corpi non conformi, per le nostre identità divergenti, per rompere i muri, e tessere insieme il futuro. Di pace” è il grido che percorre il Toscana Pride a Prato.

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È stata la parata di un orgoglio ferito ma non sconfitto, piegato dall'odio e dall'intolleranza ma ancora capace di mostrarsi vivo. La comunità LGBTQIA+ è forte se unita. E oggi ha celebrato l'unione. Guidat* dalla madrina di questa edizione, la drag Lalique Chouette in trentamila hanno percorso in in corte colorato e orgoglioso le strade del centro cittadino. Con tante voci e la musica fare da collante di un amore che non vede confini, almeno oggi, almeno qui.

“C'è tanto bisogno di Pride in tutta Italia e la Toscana ha dimostrato di essere ancora una volta una terra di diritti perché perché la partecipazione è tanta e la stessa città di Prato in base all'onda della nostra comunità ce lo dimostra – dice la presidente nazionale di Arcigay Natascia Maesi –. Siamo soddisfatt* abbiamo messo al centro i temi caldi: il diritto alle persone LGBT di autodeterminarsi ma anche l'autodeterminazione dei popoli. Marciamo al fianco della popolazione palestinese, questo genocidio si deve fermare ad ogni costo. È un Pride molto intersezionale, che parla tante lingue in una città che celebra l'accoglienza e l'integrazione culturale. È una giornata di visibilità e orgoglio ma soprattutto di lotta e rivendicazione”.

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“Oggi a Prato eravamo 30mila – dichiara il comitato organizzatore – Una comunità festante, infestante che ha fatto sentire la propria voce per denunciare la violenza istituzionale del Governo Meloni e le gravi violazioni dei diritti umani dei Governi autoritari e oppressivi di tutto il mondo”. La marea arcobaleno che ha invaso la città è la risposta migliore che la comunità queer toscana potesse dare a chi semina odio e ostacola il cammino dei diritti, e una promessa di impegno a sostenere tutte le città, toscane e non, in cui c’è bisogno di Pride, dove è ancora difficile per le persone LGBTQIA+ essere se stesse senza subire conseguenze a casa, a scuola, sul lavoro.

“Sappiamo che servono anche a questo – aggiungono gli organizzatori – sono uno spazio sicuro e di libertà per chi non ha voce, ha paura e si sente sbagliatə. Per questo, siamo vicini ai nostri fratelli e alle nostre sorelle ungheresi che sfideranno il divieto imposto da Orbán sfilando lo stesso a Budapest il prossimo 28 giugno. Dedichiamo questo Pride al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi, violati nel loro diritto all’identità e all’autodeterminazione. Lo stesso diritto che viene negato alle persone trans e non binarie ostracizzate nei loro percorsi di affermazione di genere, alle persone piccole che hanno due papà e due mamme e che per lo Stato italiano sono orfanə di uno dei due genitori, quello intenzionale. Dedichiamo questo Pride alle donne abusate e uccise dalla violenza patriarcale, alle persone disabili disabilitate dalla società, alle persone razzializzate e migranti che non hanno diritti di cittadinanza, alle persone che combattono contro la sistematica precarizzazione delle loro vite contro un sistema economico neoliberista e capitalista che crea e perpetua disuguaglianze e alle persone che vorrebbero fosse riconosciuto ovunque, non solo qui in Toscana, il loro diritto ad una fine dignitosa”.

Migliaia di ogni età, genere, orientamento, colore della pelle e lingua, coppie, unioni, migliaia di persone che ogni giorno, e non solo in occasioni come questa, dimostrano il loro sostegno alla comunità LGBTQIA+ che li e le unisce, e la loro preziosa alleanza. “Con loro continueremo ad impegnarci per abbattere muri e tessere futuri”, lo slogan del Toscana Pride.

Luce

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