Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

Netanyahu: “Fermeremo il nucleare dell’Iran con o senza Trump”

Netanyahu: “Fermeremo il nucleare dell’Iran con o senza Trump”

Avanti con la guerra permanente

Esplosioni a Gerusalemme, Tel Aviv e Beersheba. Il ministro degli Esteri iraniano: «No al dialogo se continuano le aggressioni». E a Gaza è emergenza bambini

Jack Guez/Pool Photo via AP – Associated Press / LaPresse
Jack Guez/Pool Photo via AP – Associated Press / LaPresse

Il “liberatore” va avanti con la guerra permanente, assicurazione sulla sua vita politica. Avanti anche se l’amico tycoon dovesse cambiare idea. Fermeremo il nucleare dell’Iran con o senza Trump: così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una intervista all’emittente israeliana del circuito Kan. «Il nostro principale obiettivo è fermare il programma nucleare, eliminare la minaccia, mentre il secondo obiettivo è fermare le capacità balistiche dell’Iran. Se Trump vuole partecipare o meno – afferma Netanyahu – è una sua decisione, lui farà ciò che è meglio per gli Stati Uniti. Io farò ciò che è meglio per Israele».

E allora avanti con la guerra. Forti esplosioni sono state udite a Gerusalemme, Tel Aviv e Beersheba dopo l’inizio del nuovo attacco iraniano su Israele. Lo riferiscono i media israeliani. Secondo alcune fonti, sono almeno 25 i missili lanciati dall’Iran. I soccorsi medici stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici in tutto il Paese a seguito dell’ultimo attacco dell’Iran contro Israele. In un raro caso, l’Home Front Command ha emesso un’allerta nazionale. Due feriti gravi ad Haifa, un sedicenne e un uomo di 54 anni. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto di aver «ordinato alle Idf di intensificare gli attacchi contro obiettivi del regime a Teheran» con l’obiettivo di «destabilizzare il regime iraniano». «Dobbiamo colpire tutti i simboli del regime e i suoi meccanismi di oppressione, come i Basij e la base del potere del regime, che è il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica», ha affermato Katz durante una valutazione ieri mattina con il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Eyal Zamir, e altri alti ufficiali. Katz ha aggiunto che Israele deve procedere a «un’evacuazione di massa» della popolazione da Teheran, per destabilizzare il regime e aumentare la deterrenza in risposta al lancio di missili sul fronte interno di Israele, continuando al contempo a prendere di mira strutture e scienziati per ostacolare il programma nucleare iraniano, finché tutti gli obiettivi dell’operazione non saranno pienamente raggiunti.

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha ribadito che non esistono prove che l’Iran stia cercando di dotarsi di testate nucleari. «Abbiamo confermato che l’Iran dispone, anche adesso, di materiale sufficiente per diverse testate nucleari. Ma questo non si può equiparare a un’arma nucleare», ha spiegato Grossi in un’intervista a Fox News. «A mio avviso, al momento non disponiamo di alcuna prova tangibile dell’esistenza di un programma o di un piano per fabbricare o produrre un’arma nucleare», ha chiarito, lanciando poi l’allarme rosso: «Le conseguenze di un attacco a Bushehr», in Iran, «sarebbero gravissime, un attacco diretto all’impianto causerebbe un elevato rilascio di reattività nell’ambiente». «Attacchi a impianti nucleari non dovrebbero mai avvenire», ha aggiunto Grossi, esortando alla «massima moderazione».

Il direttore dell’Aiea ha poi riferito che in Iran finora non è stata rilevata alcuna fuoriuscita di radiazioni, dopo i raid israeliani, ma che il «pericolo» esiste. Parlando al Consiglio di Sicurezza Onu, Grossi ha detto che l’Agenzia nucleare delle Nazioni Unite può garantire, attraverso un sistema di ispezioni inconfutabili, che in Iran non verranno sviluppate armi nucleari. Il tutto mentre a Ginevra erano in corso i colloqui sul programma nucleare iraniano tra il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, e i suoi omologhi di Francia, Gran Bretagna e Germania e l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Kaja Kallas. Araghchi ha affermato che non ci sarà alcun negoziato con gli Stati Uniti finché continueranno gli attacchi israeliani. “Finché le aggressioni israeliane continueranno, non ci sarà spazio per il dialogo”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Non avremo colloqui con gli Stati Uniti, in quanto complici del crimine israeliano”.

La guerra all’Iran oscura la tragedia senza fine di Gaza. Un’arma di distrazione di massa brandita dal governo israeliano. È salito ad almeno 60 il numero dei morti palestinesi nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza: lo ha reso noto il Ministero della Salute del Territorio costiero, precisando che 26 persone sono state uccise dal fuoco israeliano nei pressi di un centro di distribuzione degli aiuti alimentari. «I bambini cominceranno a morire di sete. Solo il 40% degli impianti di produzione di acqua potabile è ancora funzionante», ha dichiarato il ​​portavoce dell’Unicef, James Elder. «Siamo ben al di sotto degli standard di emergenza in termini di acqua potabile», ha detto a Ginevra in merito alle condizioni di siccità che si stanno sviluppando a Gaza. L’agenzia dell’Onu per l’Infanzia ha inoltre segnalato un aumento del 50 per cento dei bambini di età compresa tra sei mesi e cinque anni ricoverati per malnutrizione da aprile a maggio a Gaza e mezzo milione di persone che soffrono la fame.

l'Unità

l'Unità

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow