Sondaggi politici elettorali: cosa pensano gli europei di spesa per la difesa, nucleare e Ucraina

L'indagine Ecfr
L'influenza dell'invasione di Putin e di Trump alla Casa Bianca. Gli italiani eccezione per l'aumento della spesa militare, scetticismo anche su un rapido smarcamento degli USA in materia di Difesa

Gli effetti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin e della politica nevrotica e instabile degli Stati Uniti di Donald Trump. È un’Europa col caschetto quella che emerge da un sondaggio realizzato dal think tank European Council on Foreign Relation (Ecfr), pubblicato da Repubblica alla vigilia del vertice NATO 2025 che comincerà domani all’Aia, realizzato prima della decisione di Donald Trump di attaccare l’Iran al fianco di Israele.
Il sondaggio è stato condotto in 12 Paesi europei: Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Ungheria. Significativo lo scetticismo trasversale da parte di molti sulla possibilità che l’Unione Europea diventi una potenza globale in grado di competere con USA e Cina: la posizione è questa nei risultati di undici dei dodici Paesi intervistati.
Il ritorno alla Casa Bianca di Trump ha anche definitivamente generato un sentimento anti-americano nella popolazione. C’è però un’onda di destra, con partiti come Fratelli d’Italia, Fidesz in Ungheria, PiS in Polonia, Vox in Spagna o AfD in Germania che vedono il tycoon come un riferimento mentre le forze socialdemocratiche e liberali sono più critiche verso Washington e favorevoli a una maggiore autonomia dell’Unione.
“I partiti di estrema destra non sono più visti semplicemente come anti-sistema, ma sono diventati parte di un’internazionale pro-Trump. D’altro canto, molti partiti mainstream si stanno reinventando come difensori della sovranità contro il caos trumpiano”, ha commentato il co-autore e direttore fondatore dell’European Council on Foreign Relations, Mark Leonard.
Per andare all’attualità più stretta, emerge un sostegno piuttosto ampio in tutta Europa per l’aumento per la spesa della difesa, all’Ucraina in caso di ritiro degli Stati Uniti accanto a Kiev, a un deterrente nucleare alternativo che non sia dipendente da Washington. L’Italia tuttavia rappresenta un’eccezione alla media per quanto riguarda la spesa militare: contrari il 57% degli intervistati contro il 17% che sostiene un aumento. Alcuni Paesi sono favorevoli anche alla re-introduzione ella leva obbligatoria. I cittadini italiani sono anche piuttosto scettici (54%) su un rapido smarcamento dagli USA in chiave di Difesa.
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