Morbillo, allarme negli Usa: mai così tanti casi in un quarto di secolo

Correva l’anno 2000 quando gli Stati Uniti dichiararono eliminato il morbillo. E invece nel 2025 i Cdc, i centri che si occupano del controllo delle malattie negli Usa, hanno appena comunicato che ci sono stati più casi di qualunque altro anno dopo il 2000, persino più del 2019 quando si verificò un’epidemia nella comunità degli ebrei ortodossi, che malvolentieri si vaccinano, e che si risolse con obblighi vaccinali molto severi. “E’ un brutto segnale d’allarme sulla direzione che stiamo prendendo – ha attaccato William Moss, epidemiologo alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, che studia il morbillo da oltre 25 anni.
Le posizioni di KennedyEd è facile ricordare la posizione del Segretario alla Sanità Usa, Robert Kennedy, noto per le sue critiche ai vaccini che – nel caso dell’epidemia recente in Texas ha prima consigliato di lasciar correre la malattia, per tornare poi bruscamente indietro dopo la morte di due bambini e un adulto, raccomandando la vaccinazione. Ma troppo tardi, non solo per le vittime ma perché il virus continuerà a correre – prevedono gli esperti – per un altro anno intero. In uno Stato che ha indici di vaccinazioni dell’82%, ben lontani da quel 95 previsto per fermare la malattia.
Ma i colpi di clava ai programmi di vaccinazione, e agli stessi istituti di ricerca degli Stati Uniti, non resteranno senza effetti. Non solo perché si sono registrati casi in ben 38 Stati diversi ma perché quello del morbillo è uno tra i virus più contagiosi e gli esperti lo definiscono come un canarino in una miniera: è spesso il primo segnale dell’arrivo di altre malattie prevenibili con i vaccini, come la pertosse e la meningite da Hib. Non a caso dei 1,288 casi confermati di quest’anno, il 92% non era vaccinato o aveva uno status vaccinale sconosciuto.
Mentre i sintomi del morbillo si risolvono in alcune settimane, il virus può però provocare polmoniti e difficoltà respiratorie, soprattutto nei bambini. Può anche provocare emorragie cerebrali con danni permanenti comprese cecità e disabilità intellettive. Secondo i Cdc per ogni mille bambini che si ammalano ne muoiono uno o due. E gli effetti del virus, peraltro, si possono vedere anche anni dopo il contagio: è il caso di una rara condizione neurologica che si può verificare anche dopo dieci anni dall’infezione.
Una storia che non finisceL’attuale situazione politica americana preoccupa molto gli esperti per gli effetti disastrosi sulla sanità pubblica e la salute della popolazione. Per Michael Osterholm, epidemiologo dell’Università del Minnesota, il declino che è anche internazionale dei tassi di vaccinazione porterà a un nuovo ordine mondiale per la diffusione del morbillo. “Il virus viene costantemente reintrodotto nel Paese attraverso i viaggi, permettendogli di raggiungere e colpire le sacche di Americani non vaccinati. Se non si modificheranno i tassi di vaccinazione, questa storia non finirà”.
La Repubblica